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mercoledì 27 aprile 2011

burson_etichettanera2006zolilugobagnacavalloravennaemilia

Ho bevuto il Burson.
Me lo ha offerto il mio amico Rosario.
Nel retro del suo negozio.



Con deferenza e curiosità ha tirato fuori la bottiglia, acquistata casualmente in un agriturismo di Lugo (RA).
Voleva sia condividere sia avere un mio parere.
Io con fare da miscredente lo prendo, lo osservo, mi informo, dubito, alzo il sopracciglio e poi impaziente.
Comincio il rito dell’apertura secondo protocollo AIS.
Capsula.
Pulisco.
Stappo.
Ripulisco.
Verso.
Violaceo  intenso e profondo.
Annuso.
Riannuso,  controllo il millesimo, 2006, stropiccio gli occhi, inforco gli occhiali rileggo: sempre 2006.
Intenso quasi detonante nei profumi.
Floreale di viola rossa con petali carnosi e giglio e narciso.
Fruttato di ciliegie, fragoline, mirtillo, visciole.
Minerale con toni ematici e terrosi, caramella di liquerizia e viola.

In bocca sgrassa con un tannino verdognolo e bruciante che mi ricorda quello dei lambruschi, indugia su un susseguirsi di dolci ammiccamenti frutto floreali su un corpo muscoloso ma esile e abrasivo.
Bevevamo e mangiavamo fette di prosciutto crudo di Sauris.
Avremmo voluto non finisse mai.
Tornato a casa, come sempre piuttosto malfermo sulle gambe ma con una espansione della coscienza a livello planetario, scopro che di questo vitigno di pianura, autoctono di Bagnacavallo ne aveva parlato prima e meglio di mè il mio mentore del web.
Vittorio Rusinà as known as Tirebouchon nel lontano 2005.
Un vino carbonaro lo definisce il cavaturaccioli sabaudo.
Sul web pareri discordanti secondo mè un po’ aprioristicamente influenzati dal fatto che è vino di pianura.
Io l’ho gradito molto, Rosario mi ha promesso che una dozzina di bottiglie per gli affezionati le prenderà.
Io aspetto con ansia.
Due delucidazioni sul Burson:
Rosso Ravenna IGT 2006, etichetta nera, 13% vol, az agr Vincenzo Zoli, Lugo (RA)
a base di uva Longanesi prodotto in pianura a Bagnacavallo (RA).
Il Consorzio “Il Bagnacavallo” ha registrato il vino ricavato dall’Uva Longanesi con il nome “Burson” e ne tutela le caratteristiche con un disciplinare di produzione.
In commercio il Burson si trova in bottiglie personalizzate con il logo del Consorzio, nelle due tipologie: etichetta blu, con invecchiamento di 6/8 mesi in tonneaux da 500 litri ed etichetta nera con invecchiamento di 16/18 mesi in tonneaux da 500 litri oppure 10 mesi in tonneaux ed altri 10 in fusti di capacità superiore.
Bonne degustation

Luigi

1 commento:

  1. Caro Luigi, il Burson è un vino che mi ha sempre affascinato, sarà per il suo essere controcorrente con i vini di pianura come dici tu, sarà per la sua storia così recente, tanto da poter ancora fare quattro chiacchere con chi gli ha dato i natali, un vino scalpitante in tutti i sensi e ancora non completamente domato o capito, tanti sono i produttori nella zona di Bagnacavallo che si possono fregiare del nome Burson in etichetta, altri invece essendo fuori dalla zona del consorzio hanno la denominazione di Ravenna rosso. Ho sempre apprezzato molto il Burson etichetta nera di Daniele Longanesi, nipote del Longanesi che ha dato il nome al vitigno, il quale fa uno straordinario passito rosso dal nome Anemo con il 50% di uva Longanesi.

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