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lunedì 29 agosto 2011

eloro_pachino_calabresenerodavola_bufalefi_bonivini

Consiglio di ascoltare questa canzone mentre guardate le foto e leggete il testo.
Doc Eloro sottozona Pachino.

Se qualcuno nella contea di Modica ti offriva un Pachino.
Dovevi ritenerti lusingato.
Patria, parrebbe ormai accertato, del Calabrese (Nero d’Avola).
Reminescenze di Frappato e sua maestà il Moscato bianco (Moscato di Noto Passito doc).


Dolci colline con memorie del Monferrato e argille e marne bianco grigie con memorie Langarole e ulivi e cipressi con memorie Toscane.
Entrando nella doc da Ispica o Rosolini facendo rotta verso il mare capisci di essere in un territorio vocato.
Dolce e violento, rigoroso e ordinato, abbacinante di argille calcaree bianche.
L’altopiano Ibleo e le sue rocce esposte e la sua selvatichezza sono un ricordo fra queste colline.
Sedute di fronte a due mari, il canale di Sicilia e il mar Ionio.
Nel luogo più a sud della Sicilia (escluse le isole).
Antropizzato e agricolturalmente coevoluto.
Ulivi e vigneti ad alberello e seminativi e frutteti.
Palmenti in cima alle colline.
Filari di cipressi.
Palme per segnalare i pozzi d’acqua.
Non fosse in Sicilia/Italia sarebbe un eden.


Qui è dimenticato, reietto ed abbandonato senza aver mai assurto alle cronache.
Qualcuno si è inventato la doc Noto (barocca città di maggiore mediaticità).
E pensare che c'è una contrada Boni Vini!
Anche per i rossi in quasi completa sovrapposizione con l’Eloro.


Profumi e acidità e finezze sui versanti collinari.
Materia, polpa, maturazione nei fondi valle.
Incredibile come un territorio così caldo e senza escursioni termiche.


Con vitigni coevoluti e nobili riesca a dare freschezza e opulenza e bevibilità ai vini.
Devo ringraziare Mauro Mattei che mi ha spinto verso questi luoghi.
Do’ Zenner per la sua pazienza
e Salvatore Marino che con fatica presidiano il faro nella notte dell’Eloro.
Bonne degustation

Luigi







Salvatore Marino















Do' Zenner









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