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mercoledì 4 maggio 2011

baroloravera2001briccoappiani_flavioroddolomonfortedalba

Barolo Ravera 2001, 14,5% vol, Flavio Roddolo, Bricco Appiani, Monforte d’Alba (CN).



Nel duemila e cinque ero andato da Flavio Roddolo incuriosito dal suo Bricco Appiani (cabernet sauvignon) e dalla sua fama di misantropo e dai prezzi, ragionevolissimi, dei suoi vini.
Telefonai, presi appuntamento.
Mi accolse in tuta da lavoro blu, barbone bianco e una lieve ritrosia.
Veloce giro in cantina.
Mi parlò con passione delle sue vigne e dei suoi vini, ascoltò con pazienza i miei deliri agro-enologici e i miei commenti fuori luogo.
Poi andammo in una saletta per gli assaggi e lì mi sommerse di vini diversi, di annate diverse.
Senza fretta.

Di sicuro vi posso dire che non è affetto da misantropia, a me è sembrato una persona normale.
Il fatto è che è molto lontano dalle logiche mediatiche e mercantili di molti suoi colleghi Barolisti.
E’ un contadino, moderno, ma contadino con tutte le responsabilità e i doveri che questa condizione impone.
Giustamente cauto, sospettoso e terribilmente pragmatico, semmai era seccato dal fatto che i punteggi in guida determinassero in maniera così consequenziale i volumi di vendita e le tipologie di vini richiesti.
A farsi influenzare erano/sono non tanto i privati quanto i ristoranti e i loro sommelier.
Allora comprai molto e maledetta la mia generosità ho regalato troppo.
I suoi dolcetto d’alba sono vini impressionanti per potenza e personalità, il suo Bricco Appiani è uno dei migliori vini d’italia (a mio parere), un cabernet sauvignon che baroleggia e parla piemontese, sublime e allora venduto ad un costo commovente.
Il mio amico Enrico Togni gran barberista in quel di Darfo Boario (BS) fa uno splendido merlot, da vecchie vigne e mi ha confessato che lui ogni anno lo vinifica cercando di raggiungere lo stile e la classe del Bricco Appiani.
Mentre lo diceva quasi piangevo, quel giorno, senza sapere della sua predilezione per Roddolo, gli avevo portato in dono, proprio una bottiglia di barbera d’alba di Bricco Appiani.
Da quando Andrea Scanzi ne ha tessuto le lodi con probabili ritorni d’immagine il buon Roddolo ha timidamente segnalato (altrimenti era pressochè introvabile) la cascina Bricco Appiani con un cartellino di legno.
Si  è reso un po’ più disponibile alle visite, ha leggermente ritoccato il listino (è ancora un ottimo indirizzo non disperate).
Grazie a Scanzi sono riuscito a convincere il mio amico Rosario (che evidentemente non ha fiducia in mè, scripta manent…) a inserirlo fra i produttori della sua enoteca.
Il barolo (e qui mi attiro il pubblico ludibrio) vino che non amo particolarmente, lo avevo lasciato ad affinare.
A Pasqua ho deciso di berlo.
Malgrado continui a pensare che i suoi vini migliori sono i dolcetto e il Bricco Appiani (se lo trovate in carta o in enoteca comprate, comprate, comprate non vi pentirete) anche il suo barolo è un vino che merita.
E’ concentrato, alcoolico e potente ancora un po’ chiuso come il suo autore.
Colore granato cupo, denso quasi anomalo.
Profumi intensi con impronta eterea e leggero bruciore alcolico.
In apertura leggero agrume stramaturo poi liquerizia e legno di liquerizia, resine macerate in zucchero, leggera lacca, dolcezze olfattive di frutta sotto spirito e fiori essicati.
In bocca il tannino è vivo e importante, ancora non domo, forse persino un po’ verdognolo e fa da contraltare alle morbidezze anche di frutta e alle succose dolcezze di caramella e bastoncino di legno di liquerizia.
Un gran bel bere e mentre lo assaporavo mi rivedevo sei anni fa con i miei cani nelle sue vigne tra la nebbiolina del mattino e la fugace apparizione di una lepre.
Bonne degustation

Luigi

5 commenti:

  1. Caro Enrico non c'è niente di strano nei commenti, sembra funzionare tutto.

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  2. dicevo:
    la conoscenza di Flavio Roddolo è avvenuta per puro caso, in una nebbiosa sera di gennaio.
    averlo conosciuto ha riempito il mio animo e quello di chi era con me.
    Lunga vita all'ultimo contadino di Langa

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  3. Così, per sapere, quanto costano i suoi vini?

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  4. A memoria e con beneficio di inventario, acquistando in cantina:
    dolcetti sui 7/8 euro, Nebbiolo sugli 11/12, Barolo sui 28, Bricco appiani sui 25.

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