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venerdì 29 novembre 2013

Dal giardino delle Esperidi: l'ARANCIA

di Rossana Brancato


L'arancia è un esperìdio, il frutto del Citrus aurantium, appartenente alla famiglia delle Rutaceae, pianta origiraria della Cina, che si diffuse nel Mediterraneo con la dominazione araba.  Anche questo frutto cresceva, secondo la mitlogia greca, nello splendido giardino delle Esperidi, le ninfe Egle, Aretusa ed Esperia.
Le varietà si distinguono in:
  • Bionde (Navel, Vaniglia, Brasiliano, Riberella DOP) e  
  • Pigmentate (Moro, Tarocco, Sanguinella, Arancia Rossa di Sicilia IGP).
Frutto invernale, matura da novembre a primavera.
Per aumentare la conservabilità, il frutto viene trattato con cere ed altre sostanze chimiche, tra cui il difenile
Sarebbe preferibile consumare le arance e tutti i prodotti ortofrutticoli nella giusta stagione.



Nutraceutica
Due arance coprono il fabbisogno giornaliero di vitamina C, che insieme ai flavonoidi, antociani e terpeni  presenti, responsabili dell'aroma e del colore, assicurano un'elevata assunzione di antiossidanti. 
Sono inoltre disintossicanti e diuretiche. Contengono anche Calcio, Potassio, carotenoidi e vitamine B.
100 g forniscono solo 34 kcal, date dal 7,8% di zuccheri presenti.
Le arance possono facilmente essere consumate ad ogni pasto:
a colazione, come spuntino, impiegate nella preparazione di carne o pesce (rendono più assimilabile il ferro), o come contorno in insalata.
Il succo può essere emulsionato all'olio evo, sale e pepe per creare la salsa Orangette.
La scorza, come quella di tutti gli agrumi, può essere utilizzata per aromatizzare dolci e salati, può anche essere candita, o impiegata nella preparazione delle marmellate ed oli o sciroppi aromatizzati.
Il decotto della buccia è un digestivo ed aiuta a ridurre i crampi addominali.
Gli oli essenziali contengono psoraleni, alla luce solare, danno reazioni di fotosensibilizzazione e causano macchie cutanee. 




Vi aspettavate qualcosa di dolce forse, ma la facilissima ricetta che segue è un potente mix di vitamine, minerali, fibre e antiossidanti da consumare spesso per resistere meglio ai malanni di stagione, ideale per accompagnare sia carni che pesce.
Ha le potenzialità di un leggero piatto unico, se arricchita da gherigli di noci e un trancio di focaccia integrale ad esempio.


Insalata antiossidante



Per quattro persone:

3 arance
1 cespo di rucola
2 finocchi
1 melagrana piccola
1/4 di cipollotto rosso fresco
soffi di sale di Trapani, pepe nero di Sarawak, olio evo.

Lavare la rucola, asciugarla e ridurla in pezzi con le mani per non ossidarla.
Prelevate i semi della melagrana.
Mondate i finocchi, lavateli accuratamente, tagliateli sottilmente (ho utilizzato la mandolina) e teneteli in acqua e ghiaccio mentre preparate gli altri ingredienti.
Lavare il cipollotto e tagliarlo in diagonale a velo.
Lavare le arance e pelarle a vivo, spremete il succo degli scarti e tenetelo da parte.
Comporre l'insalata: disporre la rucola, il finocchio sgocciolato e passato su carta assorbente, gli spicchi d'arancia, le olive di Taggia, i semi di melagrana e il cipollotto.
Emulsionare il succo d'arancia con il sale, il pepe, e 40 ml di olio evo. Condire al momento.


Rossana

10 commenti:

  1. L'arancio come cultivar incarna l'epopea del cibo meditteraneo. La quasi totalità dei vegetali che mangiamo e che costituiscono l'attuale dieta meditteranea, sono di origini lontane, per lo più asiatiche e mediorientali (mele, uva, basilico, melanzane, cereali, melograni, cachi, fagioli, caffè, albicocche, cavoli...) compresa l'arancia e gli agrumi in generale, sembrebbe un furto perpetrato ai danni di altri agricoltori invece non è così perche l'arancia dolce, i mandarini, i limoni (Amalfi), i cedri sono lontanissimi dalle piante che giunsero qua migliaia di anni fa. Gli agricoltori dovettero adottare tecniche di coltivazione particolari per venire incontro alle esigenze di piante da sottobosco di foreste equatoriali (luce indiretta, umidità, temperature alte e stabili) a Pantelleria adottarono la tecnica di proteggere dal vento ogni singola pianta recingendola con degli alti muri di pietra che avevano un sistema passivo per convogliare acqua e rugiada all'interno del recinto e si pose il problema di selezionare le piante che producevano i frutti più dolci (quelli standard erano amari e immangiabili più simili al chinotto che all'attuale arancia). Per la selezione delle migliori piante i vivaisti coltivatori usarono per la prima volta la selezione clonale e non la riproduzione sessuale con il seme e così ottennero esemplari con caratteristiche omogenee e frutti dolci. Fu una rivoluzione colturale e culturale l'aver compreso che con le marze si duplica (clone) la pianta madre con tutte le sue caratteristiche. I limoni producevano in continuo con la presenza di tutte le fasi di maturazione dei frutti rendendo complicatissima e costosa la raccolta, sino a che si accorsero che la pianta si resettava e allineava la produzione di frutti se ad un periodo di siccità seguiva una abbondante e continua bagnatura, così fecero e forzarono con l'intelligenza e spirito di osservazione le piante ad entrare in sintonia con le esigenze umane.

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    1. I giardini panteschi sono microcosmi surreali, trincee dove le coltivazioni sfidano la salsedine sferzante.
      Come piante si prestano a sintonizzarsi con le umane esigenze,
      così l'uomo dovrebbe sintonizzarsi sul rispetto della biodiversità.

      Grazie per il prezioso e profondo stimolo di riflessione.

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  2. Con le arance, lì nell'isola, vincete facile! :)
    Da un punto di vista nutrizionale anche i mandarini sono paragonabili alle arance o le cose cambiano?

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    1. La dominazione araba ci ha arricchito tanto...architettonicamente, culturalmente, colturalmente e gastronomicamente... ;P
      I mandarini, clementine e mandaranci sono assimilabili ai cachi, ai fichi, alle banane e all'uva come tenore glucidico e come calorie, pur essendo agrumi.
      Vanno consumati con moderazione, considerandoli un piccolo dessert ;D

      Grazie per la domanda Andrea!

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  3. Due domande.
    1) Molti dicono di non consumare le arance di sera, c'è qualcosa di sensato in questa affermazione?
    2) E' sempre più diffuso il consumo di pastiglie varie a base di vitamina C ma se con 2 arance sono a posto, perché prendere delle pastiglie?

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    1. Si ha l'errata convinzione che gli agrumi causino iperacidità gastrica.
      In realtà hanno azione alcalinizzante, digestiva e antinfiammatoria.
      Aiutano le funzioni del fegato e della cistifellea, oltre a sprigionare oli essenziali dalla reale attività antidepressiva.
      Caso particolare:
      Il pompelmo è un inibitore enzimatico e se si assumono farmaci ne aumenta la concentrazione ematica con i conseguenti effetti collaterali, ha azione antitumorale e antivirale.

      Gli integratori alimentari vanno attentamente valutati:
      la vitamina C, acido ascorbico, è idrosolubile, l'eccesso viene eliminato con le urine.
      Quantità "bomba" non sono utili, ma potenzialmente ossidanti e dannose, possono causare anche calcoli renali, favorendo la precipitazione degli ossalati.
      La dose giornaliera raccomandata varia in base allo stile di vita (nitriti assunti, fumo, stress, età, stati infiammatori, attività sportiva...)
      salvo diversa prescrizione medica non superare 0,5/ 1 g die.

      Se si varia la propria alimentazione, se si è curiosi di assaggiare tutto, se scegliamo prodotti freschi i soldini degli integratori possiamo investirli diversamente!

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  4. Sono agrumo..dipendente, appena un poco meno che dai pomodori)): li mangio praticamente tutto l'anno alterando arance, nella stagione giusta, e pompelmi rosa.) Ogni mattina la sveglia con una spremuta di vitamina C). Buona la notizia che mangiate di sera le arance aiutano la digestione: così avrò la scusa giusta per non farmi mancare la mia dose quotidiana:)
    Quell'insalata è superbamente bella profumata e sarà ovviamente buonissima: proverò tra poco e ho tutti gli ingredienti(melograna compresa..):certo che il gusto degli agrumi quassù è diverso, ma che dire? ci si adatta sospirando..
    Grazie per le meraviglie descritte

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    1. Bisogna colorare più possibile la propria alimentazione per fare il pieno di vitamine, minerali, polifenoli e per aggiungere brio e allegria a tavola!
      Vedrai che a breve le arance del sud arriveranno sui mercati...

      Grazie a TE, di cuore Bianca!

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  5. Bell' articolo. Da piccolo a 7 anni vissi per un anno a Catania e quindi ho questo ricordo di aver sempre in cucina una cassa di arance favolose, e da allora ogni arancia che ho assaggiato e' stata una pallida approsssimazione di quei ricordi. Dei succhi di arancia da supermercato, meglio non parlarne, trovo che non hanno alcun gusto di arancia e molto gusto medicinale - avete mai notato che la bottiglia o il bicchiere vuoto hanno un odore intensissimo e persistente? Sospetto il peggio.

    Purtroppo per me l' arancia (ma non gli altri agrumi!), da qualche decennio, e' diventata un veleno che mi scatena l' emicrania e non posso piu' mangiarle; idem per il caffe'... quanto vi invidio!

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    1. Tutti i succhi conservati sono solo "calorie vuote" e additivi chimici.
      Il succo d'arancia non dovrebbe esistere, solo la spremuta appena fatta!

      Spero il profumo di zagara sia tollerabile e che sentendolo tu riviva i ricordi della sciara dell'Etna che s'inabissa nel blu profondissimo del mare dei Ciclopi.

      Grazie per esser passato anche oggi Mike!

      E complimenti a tutti Voi di Serbatoy!

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