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venerdì 22 novembre 2013

XX Bitter De Ranke. L’amaro del Belgio

 di Diego deLa



































La storia della Brouwerij De Ranke inizia in un garage della Vallonia dove due appassionati e un po’ temerari homebrewers, al secolo Nino Bacelle e Guido Devos, creano (nel week end) la birra più amara del Belgio. In un certo senso i due amici sfidarono un po’ la sorte introducendo un elemento alquanto alieno alla grandissima tradizione brassicola che contraddistingue le produzioni belghe, ma a quanto sembra, imbroccarono la strada giusta visto che questa birra ha dato il via ad una sorta di filosofia produttiva nazionale caratterizzata dall’abbondante utilizzo del luppolo.
Nel bicchiere questa XX Bitter si presenta con un bel colore dorato lievemente velato, la schiuma è pannosa, bianca e molto persistente. 
Il naso rivela l’utilizzo di malto pils con un ottimo attacco caratterizzato dal mielato ed esprime una fragranza che ci riporta alla camomilla, si apre poi verso un floreale molto delicato che richiama la lavanda e i fiori di campo, in seguito accenni di  crosta di pane e la nota erbacea data da luppoli nobili (hallertau e brewers gold, rigorosamente in fiore, in questo caso), con l’alzarsi della temperatura di servizio si presenta anche una sensazione olfattiva agrumata.
In bocca il corpo è medio così come lo è la carbonazione; anche qui l’attacco è caratterizzato dal miele a cui fa capolino la "belgitudine" con la classica speziatura data dal lievito ed una nota tendente al rustico, arriva poi (finalmente) un’onda amara, intensa, profonda, che vira verso l’erbaceo e la radice ripulendo il palato, Il finale è caratterizzato da buona persistenza che  chiude con estrema eleganza un percorso degustativo di altissima qualità. 
Una birra volutamente sbilanciata verso l’amaro che riesce ad imporsi con autorevolezza e trova nel gioco delle parti tra luppolo e lievito il suo punto di forza. Provatela con delle albicocche secche. 



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