Pagine

martedì 26 novembre 2013

Il mio primo #Serbatoy1

di Daniele Tincati


Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di partecipare ad uno di quei raduni carbonari che si formano per aggregazione spontanea di persone animate dalla stessa passione.
O meglio, organizzate abilmente dal genio di una persona.
Meglio ancora, organizzate da una persona, col contributo spontaneo di altri.
La persona in questione è quel folletto (non per la stazza) di Luca Ferraro, dell’azienda Bele Casel, produttrice di Prosecco Asolo DOCG e Colfóndo, che ha messo a disposizione casa sua per l’incontro.
Non solo casa sua, ma anche una serie di serbatoi (da qui il nome) pieni di vino “atto a divenire Prosecco Asolo DOCG” da cui spillare a più non posso per scoprire le differenze tra le varie zone di provenienza (vigneti situati in varie zone limitrofe), o i vari esperimenti fatti da Luca e suo padre.
Ritrovo prima di pranzo a casa della famiglia Ferraro, in quel di Caerano S.Marco, pranzo offerto da loro e magistralmente preparato da Stefano Caffarri, aiutato in cucina da Sara Querzola, Marianna Pillan, Davide Cocco e Riccardo Avenia.
Sono quel tipo di eventi di cui vieni solitamente a sapere solo dopo che si sono svolti.
C’è sempre un sacco di gente interessante e si imparano tante cose nuove.
E io ne ho imparate tante:

- assaggiare il vino da una ventina di vasche è impresa ardua, ci vuole il fisico, e molti non ce l’hanno;
- il Prosecco o Glera, è un vitigno molto interessante, benché se ne parli male, e sarebbe bello provarlo anche nella versione ferma (se qualcuno la producesse);
- il mosto del Prosecco è una delle cose più buone che abbia mai bevuto. Se si riuscisse a trasportare quei profumi nel vino, sarebbe una bomba;
- Luca Ferraro non sta mai fermo, non si stanca mai (almeno non lo da a vedere), produce energia internamente per mezzo di una pila atomica;
- Stefano Caffarri è tanto bravo a scrivere quanto in cucina;
- Sara Querzola dovrebbe aprire un ristorante;
- Davide Cocco sa fare un po’ di tutto;
- Riccardo Avenia è uno (abile ?) squartatore di pesce;
- Maria Grazia Melegari è una fotografa seriale, deve avere una macchinetta nascosta negli occhiali;
- Dan Lerner ne sa una più del diavolo;
- Mike Tommasi ha un’automobile tipo “Ritorno al futuro”;
- ci sono tanti semplici appassionati (vedi il sottoscritto), ma molti con sta roba ci lavorano;
- c'è sempre qualcuno che dà buca, benchè si sia prenotato volontariamente, peccato per chi era in lista d'attesa e sarebbe venuto volentieri;
- in tanti sono molto “social”, ma un po’ meno “compagnia-l”, abituati ad essere sempre sul pezzo online, trascurano leggermente i rapporti umani a pelle per privilegiare quelli a bits.

In conclusione, non posso che ringraziare la famiglia Ferraro per l’ospitalità e la bella esperienza, e per aver creato un’occasione per conoscere “fisicamente” tante persone con cui si discute di vino via etere.
Sperando in un #Serbatoy2.


16 commenti:

  1. Grazie per il bel post.
    Spero che la degustazione della glera direttamente dai serbatoi abbia stimolato la vostra curiosità.
    Spero che abbiate capito cosa sta dietro ad una bottiglia di vino
    Spero vi siate divertiti.
    Luca

    RispondiElimina
  2. Ritorno al futuro LOL... e il futuro lo abbiamo visto, non più mega-conference bloggare, ma eventi di enoguerriglia animati da celle autocostruite in loco (locos?). Bravo Luca e grazie, sei un uragano. Bravo Stefano, di cui conoscevo solo la penna. Brava Sara, bravi tutti e meno male che gli smartphone non occupavano troppo tempo, lasciando l'opportunità di fare networking del secondo tipo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Enoguerriglia è un termine che mi piace moltissimo Mike :)

      Elimina
    2. Ero in dubbio tra Supercar e Ritorno al Futuro, ma quella di Supercar faceva le curve in squadro, mentre la tua le fa tonde :)

      Elimina
  3. Sono pochissimi i produttori di prosecco fermo e comunque non produttori "seriali" (per lo più micro cantine che non vivono con il vino).
    Confermo che questa versione da molte più soddisfazioni dei vari rifermentati però il mercato si è indirizzato sullo "sparkling".
    Piacere di averti conosciuto anche se ho realizzato chi eri solo alla fine della giornata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qualche mese fa mi è stato consigliato il Prosecco fermo di Ivan Geronazzo, Azienda Barichel. Non l'ho ancora assaggiato, ma la produzione, benché non enorme, è comunque seriale ;-)
      Qualcuno lo conosce?

      Elimina
    2. Non lo conosco, provalo ... magari è rifermentato :)

      Elimina
    3. Ecco, vedi, è come dicevo io, molto social e meno compagnial, bastava che, man a mano che si arrivava, ci si presentava :)
      Alcuni lo hanno fatto.

      Elimina
  4. Ricordo con piacere l'ottimo prosecco fermo di Casa Coste Piane. È parecchio però che non mi imbatto in quella bottiglia, cosa che mi fa dubitare della sua attuale produzione.

    RispondiElimina
  5. Leggere Daniele Tincati mi da gioia, questo suo sguardo naif potrebbe far credere che lui sia un neofita, in realtà è uno dei migliori degustatori di vino che io conosca e possiede una splendida collezione privata di vini; si mormora che abbia un armadio-frigo di dimensione doppia rispetto a quello già imponente di Riccardo Avenia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa cosa che Daniele abbia il frigo più grande del mio, proprio non mi va giù. Presto renderò pubbliche le foto del mio cavò segreto, così da far decadere queste infondate notizie. Sappiatelo!

      Elimina
  6. E daje con stò frigo :)
    Grazie mille Vittorio per il complimento, lo sai che apprezzo sempre molto, ma stavolta penso tu abbia un po esagerato :)
    Lo sguardo naif mi piace molto ;)

    RispondiElimina
  7. Il prosecco fermo è un ottimo vino che però non vuole più nessuno (ahimè)
    Vi dispiace se lancio il sasso chiedendo pareri su una degustazione di 22 serbatoi fatti fermentare con un unico lievito neutro?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da semplice appassionato, ho notato che le differenze si sentivano ugualmente, ma più dal lato gustativo, che olfattivo, a parte i serbatoi in riduzione che staccavano dagli altri.
      Dopo la rifermentazione, magari, ci saranno anche differenze olfattive importanti.
      Mi piacerebbe rivedere la mia scheda e che tu mi spiegassi i differenti terreni e magari l'età delle viti, penso sarebbe interessante.
      Sarebbe bello che tu riuscissi a produrre un vino con i profumi del mosto e il corpo di certi serbatoi, spaccherebbe.
      Per il fermo, ci sai indicare se lo possiamo trovare a Piacenza ?

      Elimina
    2. prova a sentire Andrea Miotto, gran produttore.

      Elimina
  8. Frozza produce il prosecco fermo "Dei Opereta" che lui ritiene essere il vero prosecco dei tradizione come lo si beveva ai tempi in loco. Agrumatissimo e sapido, mi aveva affascinato durante una visita in cantina. Ovviamente lontano anni luce dalle morbidezze dei soliti extra dry in autoclave, ma voi che assaggiate dai serbatoy lo sapete bene. Però bevendolo a casa, bottiglia dopo bottiglia, mi sono un po' stufato di quel caratterino nervosetto di un vino comunque magro che non si è ingentilito affatto, nemmeno dopo due anni di affinamento.

    RispondiElimina