Pagine

lunedì 15 luglio 2013

Cyril Le Moing Vignes Centenaires, Le Plonge 2010, cab franc


Con Riccardo Avenia un giorno in cui il blog era travolto e assediato da interventi a un post “culturale” ci chiedevamo che senso avesse parlare ancora del “vinello” dei suoi profumi, quando era palese che alla gente interessa molto di più il dibattito “culturale”.
Questo post è la risposta al quesito.
Io scrivo di Cyril Le Moing e dei suoi vini perché sono contento di condividere con il pubbico un’esperienza che mi ha reso felice e appagato.
Vorrei brindare con tutti voi che state leggendo con un calice di Chenin o Sauvignon o Cabernet Sauvignon o Cabernet Franc prodotti da Cyril. Perchè mi piace essere felice meglio ancora se in compagnia.
Mica tante palle, il vino è convivialità e piacere e chiacchiere e se poi qualcuno ha voglia di stare al BBQ si potrebbe anche mangiare qualcosa.
Cyril Le Moing
Fa vini estremi in Loira, nel senso di estrema rarefazione degli interventi, Cyril è di una coerenza ai limiti dell’eccesso, è di pochi giorni fa un suo post nel quale dice che non si può parlare di vino naturale se poi si mette della solforosa. Accanito come i suoi vini che sono di una semplicità e bontà frastornante.
Mi spiego meglio perché ormai il termine semplice ha connotati negativi, invece in questo caso c’è la profondità semplice, la superficie profonda, bere i suoi vini è come ammirare un paesaggio emozionante.
Il Cabernet Franc poi è il mio preferito, così polveroso che ce ne vanno molti bicchieri per spegnere l’arsura che lui stesso genera e il sorso è lieve.
Kampai

Luigi

Poscritto
Il cabernet franc ha nella Loira l’unico territorio d’elezione ed è una esperienza molto appagante, non fatevi mancare un cab franc di Loira almeno una volta nella vita.


4 commenti:

  1. Ottimo Luigi, io preferisco i post di degustazione.
    La bagarre, la polemica a tutti i costi su ogni argomento, anche nel vino, non mi è mai piaciuta.
    Ogni tanto mi sorge qualche dubbio, e lo espongo, lo condivido, per avere informazioni da chi ne sa di più.
    Ma il bello del vino è parlare dei profumi ( non a caso il mio blog ha nome esplicito ), delle sensazioni ed emozioni che suscita averlo nel bicchiere.
    Salute !

    RispondiElimina
  2. Grande vino, campione fra i cabernet franc che conosco, grande produttore,purtroppo poche bottiglie in Italia, mi piange il cuore sapere che i suoi vini vanno quasi tutti, per amore, in Giappone :)

    RispondiElimina
  3. Effettivamente Luigi, ogni volta che faccio una ricerca su un vino sul web, le prime cose che vado a leggere, sono i miei blog di riferimento. E devo dire che influenzano anche di parecchio le mie scelte.
    Quindi, evviva i post di degustazione ed evviva il Franc della Loira (Quello di Cyril, assaggiato assieme ad Eugenio poche sere fa).

    RispondiElimina
  4. Concordo: viva i post degustativi in cui si raccontano i vini e le proprie emozioni.
    Credo che i post "culturali" o di discussioni attirano di più perché la gente può e riesce ad esprimere una propria opinione e da lì parte il dibattito. In merito alle degustazioni invece "si prende atto" e si appuntano i vini (a maggior ragione se, come dice Riccardo, conosci chi scrive e i suoi gusti)e a meno che non si abbia assaggiato la stessa bottiglia (=annata) non si potrà dire la propria. Per questo forse sono meno "presi d'assalto".

    RispondiElimina