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giovedì 14 novembre 2013

Anne 2010, negroamaro da vigne vecchie, Natalino del Prete


I vini di Natalino del Prete mi hanno sempre attirato, poi da quando Nossiter li ha citati nel suo libro è diventato per me un obbligo assaggiarli.
Negroamaro, Primitivo provenienti da vigneti ad alberello molto vecchi che mi incuriosivano molto, soprattutto ora che si abbandona l’alberello per il filare e si è passati da una vita a tre dimensioni a una bidimensionale.
Vinificazioni con 0 solfiti (per nulla semplici da fare in posti caldi come la Puglia).
Un anno fa incontrai Natalino e l’incontro, malgrado io fossi carico di aspettative, non è stato coinvolgente, lui è un anziano contadino del sud, ritroso, timido io un fregnone del nord che parla troppo e quindi non sono scattate alchimie fra di noi.
I vini assaggiati nella ressa mi erano sembrati buonini ma…
Meno male che comprai un paio di bottiglie di Anne 2010, negroamaro da vigne vecchie, acciaio, 0 solfiti, il primitivo non lo presi, conto di farlo dopodomani a Fornovo.
Sarà l’acciaio, sarà il vitigno (io ‘sto negroamaro non lo conosco per niente!) comunque sia è un vino da corsa, fresco e ruvido e agile a sufficienza per essere un vino conviviale.
La succosità golosa è la sua caratteristica, con leggero amaricante (si chiama negroamaro, sarà per quello?) molto sgrassante e piacevole.
Dunque facciamo le cose con ordine:
profumi intriganti di maturità fruttose e qualche accenno di acetaldeide (che a me piace tanto ma proprio tanto), vien voglia di bere e il pensiero è che sia magari un po’grassoccio invece entra con ruvidità contenuta di amarognolo e lieve scossa tannica, fresco di acidità residuale (non imponente ma presente) e si apre festoso nel palato, polveroso e minerale.
Buono e poco poco, è uno di quei vini da imbottigliare nel litro perché il settantacinque è poco.
Lo dirò a Natalino dopodomani.
Kempè


Luigi


6 commenti:

  1. Ho apprezzato i vini di Natalino fin dal primo assaggio avvenuto per caso ad un Vinitaly di 3-4 anni fa. In quell'occasione mi presentò anche le analisi dei suoi prodotti (richieste da VinNatur, a cui avrebbe partecipato il giorno seguente).
    Vini gustosi, di sicura bevibilità. E prezzi abbordabili, il che non guasta mai. ;)

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  2. Ho conosciuto Natalino lo scorso anno a fornovo, persona tranquilla, riservata e magari un po' ruvida, ma anche molto sincera e spiritosa se si ha la pazienza di ascoltarlo, praticamente come i suoi vini, autentici.
    Purtroppo l'ultima bottiglia di nergamaro sapeva di tappo, almeno ho ancora una bottiglia di primitivo 2010 in cantina.

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  3. Questo produttore non lo conosco (ma mi rifarò presto). Mi colpiscono due cose nel tuo articolo:
    1) il passaggio da una vita a tre dimensioni a una bidimensionale (non so se è tua ma trovio la frase molto evocativa)
    2) La tua predilezione per gli acceni di acetaldeide: anche a me la prima sniffatina di smalto (pur se appena percepibile) inebria, però già alla seconda diffido e alla terza mi ha bell'e stufato e il bicchiere resta lì, mezzo pieno.

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  4. Ho assaggiato quasi tutti i vini di Natalino Del prete, e l'Anne è quello che mi è piaciuto sicuramente di più. Inizialmente un pò ritroso, dopo una mezza giornata abbondante dall'apertura ha presso ben bene profumi e struttura ed è finoto in un batter d'occhio. Viceversa, devo dire che Primitivo e Salice Salentino mi hanno lasciato un pò freddino, pur lasciati abbondantemente a ossigenare, non hanno mai avuto quello "scatto in avanti" che mi aspettavo. Come Primitivo mi permetto di consigliare il "Macchia" di Pantun, che non so se era a Fornovo, ma penso sarà presente al Leoncavallo.
    Valerio Rosati

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  5. Vedrai che nel prossimo incontro scattera' anche il feeling.A dispetto della prima impressione e' un un uomo simpatico e colto.Se ricordo bene i suoi vini affinano tutti in vasche interrate di cemento ma potrei sbagliarmi.Io ho una predilizione per il Pioniere,un Salice Salentino non facilissimo ma di grande profondita'.

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  6. che personaggio Natalino del Prete... conosciuto a Vinnatur... faccia da vignaiolo e vini rustici... come dice Luigi... meriterebbero il formato da litro...

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