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lunedì 25 marzo 2013

Stefano Bellotti, appunti sparsi fra Novi Ligure e Torino di Vittorio Rusinà




Stefano ha i tratti di un cavaliere del 1300, è cavaliere ed eroe lo è di certo nel difendere l'approccio naturale e biodinamico all'agricoltura e alla vita, per questo è stato scelto fra i campioni di #barbera3

Cascina degli Ulivi è un luogo magico sotto la neve che scende copiosa, colpisce vedere vacche, tori, asini, oche che stanno all'aperto, un cittadino come me li immagina al riparo nelle stalle al caldo

"Le oche mangiano l'erba e le uova di insetti dannosi per il vigneto e le altre colture

Per l'essere umano il rapporto diretto con il prodotto agricolo è vitale.

L'agricoltore fa paura perchè è libero.

Nel giro di due generazioni il grano ha perso di 50 volte il suo valore di acquisto.

Oggi in Cascina siamo 20 persone a lavorare.

In Italia si incomincia a parlare di biologico alla fine degli anni '70

La flavescenza dorata è un problema che non si riesce a debellare sia con la chimica sia con il bio.

La flavescenza sta mettendo in pericolo in Italia la coltura della vigna.

Bisogna pensare ad un nuovo modello di vigneto per uscire dal problema flavescenza e fillossera.

La fermentazione dell'uva è un momento sacro di trasformazione.

Non ci può essere il pane e il vino senza la mediazione dell'uomo agricolo in un processo naturale.

Le radici della pianta della vite possono arrivare fino a cento metri (normalmente fino a cinquanta), solo la pianta della quercia la supera è arriva fino a duecento metri di profondità.

Terroir non territorio che in francese si scrive territoir.

L'ascolto cosmico e l'ascolto della vita delle piante

Nel futuro il vino dovrà sempre più sviluppare il suo aspetto mercuriale: comunicare e portare luce.

Il sistema batterico è intelligente.

Calcolo e comprensione sono in contrasto.

Il grano naturale penetra nel suolo fino a 12 metri e i filamenti radicali possono raggiungere i 5 km. di profondità. Il grano trattato con prodotti chimici penetra fino a 6 metri ma i filamenti radicali si fermano a poche centinaia di metri nel suolo.

La paura è il vero problema.

Un vino che fermenta dopo 4 anni è un miracolo.

Aggiungere solforosa dà al vino verticalità, ma toglie la percezione.

C'è un mondo vivo nelle terre agricole naturali, microorganismi, entità spirituali (quelle che nelle favole vengono chiamate fate, folletti, ondine, salamandre...) che lavorano , che aiutano il lavoro dell'uomo.

La vite a piede franco consente produzioni di migliore qualità e una generale superiore robustezza della pianta.

Il mandorlo va d'accordo con la vite.

Loira? dovete assaggiare i vini di Nicolas Joly

Toscana? conoscete Terre a Mano? e la Fabbrica di San Martino? La Fabbrica di San Martino è un posto meraviglioso.

Cascina degli Ulivi è vigne, grani antichi, orto, frutteti, vacche, tori, oche, pane, agriturismo, yoghurt, formaggi, vini, marmellate."

11 commenti:

  1. Ogni volta che ne sento parlare di Cascina degli Ulivi aumenta il desiderio e la curiosità di andare a trovare Bellotti. Con l'idea di entrare in un mondo parallelo.
    E se non fosse stato per quell'imprevisto del weekend scorso...
    Ma mi rifarò! ;)

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  2. I pensieri di Belotti dovrebbero essere divulgati nelle scuole

    Quando ho pranzato nel suo agriturismo lui non c’era quindi putroppo niente visita dell’azienda ma come dice Andrea… mi rifarò !

    Posso invece testimoniare che Fabbrica di San Martino è un posto splendido e Giuseppe Ferrua un ospite delizioso.

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  3. L' unica " banalità " e' sulla Loira. Il resto Chapeau :D

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  4. uno dei modi migliori per combattere la flavescenza dorata è mantenere l'erba del vigneto tagliata e bassa.....perchè la "bestia " responsabile di codesta distruzione vive in certe infestanti e morde tutto cio'-anche la vite-che gli capita a tiro,sebbene la vite non gli piaccia.
    detto questo liberare le oche nel vigneto-almeno 4/ha come sosteneva un mio antico maestro- per controllare le infestanti...sarà sicuramente romantico ma veramente poco pratico e non risolutivo....sicuramente è di effetto..ma non mi risulta che ci siano vigne infestate da oche.In campagna "du + du al fa mengha seiper quater"
    per la filossera l'unico rimedio è il portainnesto....vedere massacrato il proprio vigneto franco di piede-perchè la filossera c'è e si vede-non è il massimo sopratutto se con quellla vigna ci devi campare e non raccontare storie.
    la vigna l'ho piantata io con le mie mani ,anche i pali per risparmiare ,perchè mai dovrei rischiare che la filossera me la disintegri.
    Sempre ovviamente perchè in campagna "du + du..........
    i vini di Joly possono piacere e non piacere-e a me non piacciono ed è sicuramente una mia tara in quanto odio le ossidazioni- ...ma cavolo im loira ci sono anche altri nomi.
    gian paolo podere il saliceto

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    1. Gian Paolo,
      il discorso di Stefano era complesso, tecnico, articolato la nostra redazione del post, invece, volutamente parziale e a "stream of Consciousness" senza volontà di essere scientifici, incontriamoci tutti con Stefano e sarà lui a spiegarti con parole tecniche il suo progetto di vigna senza portainnesto.

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    2. Penso che tu abbia ragione Gian Paolo, forse nemmeno io arrischierei il lavoro di una vita con un piede franco anzichè un più sicuro innesto per esempio. Ma sono anche convinto che chi rischia così tanto pur di portare avanti un'idea di agricoltura naturale e sostenibile in cui crede fortemente meriti grande stima. Probabilmente poi non esiste una via giusta e una sbagliata, solo diversi modi di intendere la viticoltura che possono essere condivisibili o meno.

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    3. Gian Paolo,
      la sua bio-lotta contro la fillossera mi ha quasi convinto, e forse fossi un vignaiolo (ricco) ci proverei. Però preferisco sia lui in persona a spiegarti come vuole rendere il terreno ostile al terribile acaro americano.
      Comunque ci sono parecchi vigneti a piede franco e nessun ministero/ente nazionale/regionale ha mai pensato di farne un censimento e tantomeno di metterli sotto studio, monitoraggio da parte delle università di agraria.
      A mio avviso questo comportamento è stupido e figlio di una concezione della agronomia di stampo industriale/tecnico prima che esperienziale.

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  5. Gli gnomi ed i folletti fanno vendere qualche bottiglia in più, ma che tristezza!
    La biodinamica è un'altra cosa. La biodinamica è una cosa seria.
    P.S. Vi preferivo con qualche post in meno, ora rischiate anche voi di scivolare sul crinale dell'effimero, dell'apparire a scapito della sostanza.

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    1. La tristezza, mia, è non vedere la firma in calce all'intervento.
      Gnomi e folletti sono cose serie e non solo per i bambini, sono nella cultura umana le entità per metà divine e metà terrene che proteggono i luoghi e li incarnano, rappresentano il genius loci.

      Questo post nasce da due incontri con Bellotti e gli appunti, scarni, sono stati lasciati così come erano stati presi, nel bene e nel male, figli di una narrazione, quella orale decisamente meno controllata e levigata e ricca di imperfezioni (come la vita direi) rispetto alla elaborazione scritta.
      Bellotti è un biodinamico e non c'è alcuna opera di denigrazione della biodinamica in questo post, ma forse io non ho lo stesso tuo concetto di serietà.

      In questo blog nessuno vuole convincere chicchessia della superiorità dei nostri pensieri, nè tantomeno amiamo apparire o scrivere post inutilmente provocatori.
      Comunque è circa un anno che in due/tre pubblichiamo tre post a settimana, da un mese siamo in cinque e ne scriviamo quattro, non mi pare di aver immolato la qualità sull'altare della quantità e del gossip.
      Comunque caro anonimo sei libero di pensarlo.
      Kampai
      Luigi

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  6. bellotti è personaggio controverso e controvertibile, e questo post nulla vuol esser tranne testimonianza. ed è il suo bello secondo me. ogni volta che ci rechiamo a trovare un produttore accettiamo il gioco di lasciarci affabulare, e per quel che conosco, bellotti è persona di enorme cultura e capacità narrative. La biodinamica non è stefano bellotti, ma stefano bellotti la pratica. e ha costruito un'azienda che lavora valorizzando la terra e preservando il nostro patrimonio. non è questione di eroi o non eroi come obiettava qualcuno, ma di essere onesti e ammettere che là fuori c'è qualcuno che tra fate e folletti fa qualcosa di buono. il resto son chiacchiere. qui nessuno dice che sia l'unica via.

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