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venerdì 2 dicembre 2011

lamie delle vigne 2008 primitivo di Gioia del colle guttarolo

Cantine Cristiano Guttarolo, Lamie delle vigne IGT 2008, Primitivo di Gioia del Colle.


Il Primitivo è vitigno curioso.
Uno dei pochi, se non l’unico che arrivato negli Stati Uniti si è trovato perfettamente a suo agio.
La cultivar è Croata e probabilmente ha risalito le coste sino in Istria e ha attraversato l’Adriatico sino in Puglia.
A Gioia del Colle (BA) è stato introdotto dai Benedettini nel millesettecento e cent’anni dopo a Manduria (TA).
Ho sempre immaginato queste terre arse e caldissime tenute in temperatura dal volano termico del mare.
Invece l’Adriatico è basso e quindi accumula poco calore, i Balcani non hanno montagne che proteggano dalla discesa dei venti polari.
Gioia del Colle è su un altopiano a quattrocento metri.
Insomma un luogo a suo modo fresco.
Con gelate primaverili che il primitivo neutralizza con una fioritura tardiva e una maturazione precoce.
Su terreni calcarei, carsici, sabbiosi.
La versione di Cristiano Guttarolo mi ha spiazzato.
Il Lamie delle Vigne 2008 è composto da parte della massa vinificata in anfora e parte in acciaio.
Zero solforosa aggiunta.
Vegetale e linfatico, pungente e asprigno, pesche e gigliacee.
Profumi in perenne fluttuazione.
Scrocchiante e rasposo in bocca, quasi resinoso.
Buono e sgrassante.
Non adatto agli amanti dei vini glicerici ed edulcorati.
E’ rimasto aperto per giorni (in frigo, non mi fidavo altrimenti) e ha mantenuto se non accresciuto il suo fascino.
Che le ossidazioni della vinificazione proteggano dalle successive e incontrollate ingiurie dell’ossigeno?
L’anfora, forse, non è figlia del terroir delle Murge però...
Bonne degustation



Luigi

11 commenti:

  1. Sì un vino che colpisce, che spiazza al primo assaggio ma che si fa bere con gran piacere.
    Avrei voglia di riassaggiarlo con calma, magari insieme agli altri vini di questa azienda pugliese che non conoscevo prima di Fornovo.
    Utilissime le note climatiche, spesso trascurate.

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  2. Ho letto la descrizione dall'ultima alla prima riga. E' ancora più bella!
    Sulle ossidazioni ho la stessa teoria e penso ad esempio alla vernaccia di Oristano.
    Ciao
    Niccolò

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  3. Ciao Vit ciao Niccolò,
    vi ringrazio per i commenti e gli interventi.
    Sulle ossidazioni e dintorni parlerò la prox settimana per bocca di un filosofo francese con la passione del vino il suo libro non deve mancare sullo scaffale del bevitore dubbioso che non vuole omologarsi.

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  4. Puglia, quando leggo Puglia penso a grandi quantità, grandi rese e qualità standard; non ho mai trovato qualcosa di davvero entusiasmante, sono scettico ma cercherò di assaggiare questo vino.

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  5. Non c'é niente peggio dei pregiudizi e io con il mio Ciró ne so qualcosa. C'è anche la visione di Antonio Di Gruttola dietro questo grande vino, e si sente! Se vi riferisci a Michel Le Gris allora non deve mancare anche al produttore ;)

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  6. Bello leggere Francesco di A'Vita, una delle grandi promesse (mantenute) del Sud, vignaiolo che stimo molto. Qui al Nord c'è poca conoscenza dei vini del Sud, certo anche pregiudizi, ma io sono certo che nel giro di 1 max 2 anni tutto questo sarà superato, grazie al web e a giovani produttori che hanno avuto il coraggio di incominciare a viaggiare, ad uscire dai propri confini spesso rassicuranti.
    Spero che presto qui a Torino si organizzi qualcosa di simile ad #aglianicosottolamole anche per la Calabria, per la Puglia, per la Sicilia.

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  7. Un #Gaglioppo sotto la Mole sarebbe un bel film ;) è presto peró. A Ciró dobbiamo crescere, nel Vulture sono piú maturi. Ma ti assicuro che c‘é molto fermento, giovani con la voglia di far bene :)

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  8. @Luca Borgna, devo ammettere che anch'io non conosco molti produttori di qualità pugliesi ma non perchè non ce ne siano ma per mia mancanza.
    Pietraventosa è un produttore di Gioia del Colle di sicuro interesse (con vini più tecnici rispetto a Guttarolo).
    Come dice Francesco mai farsi annebbiare la vista e l'olfatto e il gusto dal pregiudizio.
    La Puglia ha in mano Primitivo, Negroamaro e Uva di Troia virigni di grande classe e potenziale.
    @FRancesco e Vittorio il filosofo è Le Gris (come aveva suggerito Francesco) il libro, imperdibile è "Dioniso crocifisso" qualunque operatore del vino dovrebbe studiarlo a memoria.

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  9. Non scegliere a caso... se cerchi bene c è il prodotto giusto per te. Prova il vino primitivo. Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ2NjA2MTY0OSwwMTAwMDA0OCxrcmFzaS1yb3Nzby1pLWctdC1zYWxlbnRvLmh0bWwsMjAxNjA3MTQsb2s=

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