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lunedì 10 ottobre 2011

moscato dasti docg vigna vecchia Ca'd'gal st stefanobelbo

Moscato d’Asti docg vecchia vigna 2003.
Cà d’Gal, S.to Stefano Belbo (CN).



Assaggio eseguito al volo dopo aver scippato con destrezza da borseggiatore una bottiglia ad un tavolo ormai vuoto.
Vergogna!
Non potevo resistere un Moscato tappo raso del 2003.
Dovevo assaggiare!
Volevo vedere se c’era ancora trippa per gatti in quella bottiglia.
E giuro che valeva la brutta figura che ho fatto.
Splendidamente in salute, dannatamente anomalo nei profumi inebrianti di composta di cedri con le scorzette.
Freschezza ancora in piedi a sostenere un vino blandamente dolce,
scorzette amarognole e un lontano ricordo mentolato e idrocarburo.
con un corpo di imponente eleganza e leggero amaricante.
Dimenticate i dolci,
non offendete questo vino,
lui chiama a gran voce un piatto di formaggi meglio se con del Roquefort o Stilton.
Buonissimo.
Se lo comprate e non lo rubate come ho fatto io il costo non è popolare e si aggira sui 30,00 euro.
Degustazione con destrezza avvenuta chéz Consorzio.
Bonne degustation


Luigi

3 commenti:

  1. Vino straordinario. Aver capito che il moscato d'asti può invecchiare, aver ridato dignità ad un vitigno spesso mortificato e sfruttato rende grande Alessandro Boido di Cà d'Gal.
    Alessandro ogni tanto organizza serate in cui abbina moscati vecchi a tutti i piatti ma bisogna farsi "raccomandare" da "Le Caves de Pyrene"

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  2. Il Moscato è visto come una gallina dale uova d'oro ed è pagata la produzione di quantità (almeno queste uve sono pagate bene)piuttosto che la qualità. Però le caratteristiche del territorio sono perfette per questo vitigno e i risultati si vedono in questo vino, in quelli di Ezio Cerutti e nei moscati di Bera.
    Grandi vini di un grande territorio.

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