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lunedì 3 febbraio 2014

Cupo 2007 di Sabino Loffredi


Ovvero delle tecniche e dei pensieri che ne scaturiscono.
Ho aperto l’ultimo Cupo 07 che avevo in cantina, un fiano che mi è piaciuto ma ha aperto una pletora di pensierini, pensierucci sui vini bianchi e la loro ricaduta tecnologica.
Il vino era perfetto con evoluzione molto nobile di terziari idrocarburici e affumicature molto intriganti, sapidità e acidità alle stelle.
Però questa verticalità acido/sapida mi ha fatto un po’ sussultare perché sembrerebbe figlia di una malolattica inibita.
Inibire qualcosa vuol dire, per lo più, intervenire sul vino (difficilmente il ph è così basso da inibirla naturalmente) col freddo e/o con la solforosa.
E i vini si chiudono, stringono le spalle, affilano i coltelli e diventano meno alimenti e più oggetti da contemplare, da aspettare nella loro evoluzione frenata dalla zolfo.
Talvolta il dimagrimento è così forte che il corpo sparisce e il vino si spegne.
Non è questo il caso, anzi, solo che tutta questa levigatezza di cristallo mi pare un po’ strana, lontana dalle percezioni sensoriali che vorrei in un vino.
La bevuta mi ha diviso.
Ne vorrei un'altra bottiglia!
Kempè

Luigi


4 commenti:

  1. Capisco bene il senso. Forse il meglio è rimanere divisi, come mostri di riuscire a fare. Io sono ormai passato al lato oscuro della feccia, e queste lame affilate, senza velluto, mi inibiscono un po' la beva. Ma l'eccezione è sempre dietro l'angolo e un piccolo raggio di luce è sempre presente anche nel più oscuro dei lati oscuri ;-)

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    1. Lame affilate senza velluto, mi piace!
      Il fatto è che a me piacciono vini grassi ma vivificati dall'acidità e la questione non è banale per chi il vino lo fa.

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    2. Sono su quella strada anch'io, con l'aggravante che, ultimamente, soprattutto i bianchi mi piacciono mossi.
      Sto faticando con quei vini che sono puri esercizi di stile enotecnologico.
      P.S. ho trovato per la cantina la seconda bottiglia di Terlaner di Stocker che era "difettosa".
      Anche quella ha del fondo e il tappo ha perso, sicuramente spinto da pressione interna.
      Il prossimo giro la stappiamo insieme :)

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  2. Sante parole Luigi. Quello che bisogna far capire a chi crea questi vini, ma anche a chi li apprezza, è che è finito il periodo dei vini da "analisi descrittiva". Poi basta doverli tenere in cantina per degli anni, aspettando un'evoluzione (positiva) che non avverrà mai.
    P.s. Sto creando una lista di etichette da vendere, su quel genere, me le vuoi comprare tu, così poi ne scrivi? Che tanto io non li bevo e non ne scrivo :-)

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