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venerdì 9 settembre 2011

roeroarneisDOCG2009brunogiacosa

Roero Arneis docg 2009.
Arneis.
Arneis.
Arneis.

Devo ripetere il nome come un mantra.
Per convincermi a:
1)       comprarlo,
2)       berlo,
3)   berlo senza pregiudizi.
L’Arneis per un piemontese è l’unico vino bianco contemplato dalla sciovinista visione del mondo enologico.
E’ anche un vino simbolo di un territorio e volano economico.
Su questo nulla da dire se non che il consumatore determina la fortuna di un prodotto al di là della sua intriseca qualità.
Io ogni tanto colmo di pregiudizi ma con intenti da ricercatore indefesso mi ci avvicino e ne vengo sempre deluso.
Sarò snob.
Sarà che non sopporto il campanilismo.
Sarà che ha preso prezzi un po’ sopra i suoi meriti organolettici.
Sarà che viene immesso sul mercato giovanissimo.
Sarà che ci sono bianchi molto migliori.
Persino nello stesso, da me tanto vituperato, Piemonte.
Comunque sia di solito me ne tengo alla larga.
L’Arneis di Bruno Giacosa però, ho scoperto ultimamente, è stato prodotto dagli anni settanta in maniera pioneristica e con intuizione sciamanica sulle sue potenzialità e fortune mediatiche.
Chapeau al grande Bruno.
Gino Veronelli volle assaggiarlo en “primeur”.
Insomma non ho resistito e ho comprato un pezzo di storia enologica italiana senza tema e senza indugio.
L’ho subito assaggiato e bevuto.
Mi è piaciuto.
Ha un colore intenso e intrigante.
Un olfatto senza picchi ma intenso ed espressivo persino mutevole nel suo ambientarsi al calice.
Una  vaga mineralità e un agrumato curioso e suadente.
Fresco e dritto e ampio in bocca.
Probabilmente da riassaggiare negli anni per vedere come evolve.
Il migliore Arneis che abbia bevuto.
Due piccoli appunti:
1) nella bottiglia e poi nel bicchiere c’era una schiumetta persistente.
2) sulla bottiglia c’è scritto: “vino tipico di produzione limitata…” ( 110.000 unità sono poche?)

Costo sui 16,00 euro in enoteca.
Bonne degustation

Luigi

3 commenti:

  1. devo essere sincero, a me, l'Arneis, piace tanto tanto tanto.
    sono un bianchista, lo ammetto.
    Inoltre ho vissuto una paradossale esperienza all'ultimo vinitaly quando Negro (Angelo), con lo stand stracolmo di buyers asiatici, ha deciso che gli stavo simpatico ed è rimasto seduto con me 30 minuti per spiegarmi e farmi bere tutte le sue concezioni di Arneis (campioni inclusi). Esperienza formidabile.
    C'è un ma che come sempre puntualizzi benissimo: è caro, mediamente caro considerata la tipicità, il numero di bute prodotte, la tipologia di posizionamento, ecc ecc. Devi incocciarci ed innamorarti per sborsare.

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  2. Fabio non mi aspettavo fossi un bevitore di Arneis.
    La mia leggera ostilità è data più che altro dallo sciovinismo piemontese che mi irrita e poi comunque trovo sia un bianco buono anche molto buono ma senza eccessive complessità, vinificato con troppa algida perfezione tanto fiori frutta e finito lì.
    Il cortese, comunque più ostico produttivamente, interpretato bene dà delle belle soddisfazioni.

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  3. dissento, profondamente dissento.
    ritengo inoltre offensivo che tu non ti aspettassi che io fossi un ... bevitore. :))

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