Carema 2006 etichetta bianca.
Az Agr Ferrando, Ivrea.
Nord Piemonte una Doc minuscola, 28 ha in provincia di Torino a nord di Ivrea con vini dall’85% al 100% base Nebbiolo.
Carema è quasi all’estremo ovest della fascia che parte da Donnas in Valle d’Aosta e termina a Fara in Provincia di Novara.
Viti radicate sulle pendici delle Alpi Graie, sulle colline moreniche generate dai ciclopici ghiacciai del quaternario.
Su terrreni talvolta a reazione sub-acida.
Al limite nord della maturazione del Nebbiolo.
Comunque assai prossimi.
I vigneti di Carema, in particolare, sono su costoni montani con alle spalle imponenti catene montuose e ghiacciai.
Temperature e pendenze limite.
Le pergole con pilastrini lapidei e i muretti a secco caratterizzano queste coltivazioni.
Le tonnellate di pietre accatastate nei secoli per terrazzare.
Non solo assicurano qualche palmo di terra in piano.
Fanno anche da volano termico, intiepidendo le gelide notti montane.
Luce fortissima, aria di cristallo, escursione termica.
Una benedizione per la vite.
Ne viene fuori,
ad avere voglia di lavorare oltre i limiti oggi comunemente tollerati.
Un vino sottile come l’aria che respira.
Poco colore ma lucida vivacità e brillantezza come i riverberi dei laghi montani,
acidità decise ma nobili e sgrassanti per vini destinati a diluire formaggi e carni e burro.
I tannini sono meno incisivi (a mio parere) degli omologhi meridionali.
Morbidi, rotondi e fusi, integrati con l’acidità.
Profumi eleganti, delicati come quei sentori talvolta appena intuiti quando si cammina in montagna, di erbe, fieno e piante odorose.
Frutti rossi e succosi e note terrose di humus, di sottobosco.
Un vino che deve essere visto,
malgrado l’apparente semplicità,
come punto di arrivo, come traguardo dopo sbornie di eccessi.
Un vino Wabi-sabi,
in salsa Piemontese.
Che è tutto dire!
Bonne degustation
Luigi
Mi piace come scrivi del carema, vino che va difeso, sostenuto e bevuto...Bravo Luigi!
RispondiEliminaGrazie Vittorio, il Carema è un grande vino di montagna sia organoletticamente sia dal punto di vista colturale e culturale è eroico ed esprime il territorio in maniera simbiotica, merita di continuare a sopravvivere malgrado le sempre più ampie defezioni dei vecchi contadini.
RispondiEliminaVino affusolato comunque, non aspettiamoci 14,5%alcool e tanta glicerina e attacco dolce in bocca. E'scontroso come certi montanari.