Pagine

lunedì 18 aprile 2011

monemvasiacasalonelumonferratomalvasiasecca

Monemvasia Vdt, 13% vol,  Casalone, Lu Monferrato (AL).


Dicono che le Malvasie nel basso monferrato sino ai Colli Piacentini fossero, in epoca prefillosserica, molto diffuse.

Le Malvasie di Casorzo e Castelnuovo Don Bosco sono una probabile memoria storica, figlie di mutazioni genetiche spontanee.
A differenza dei Colli Piacentini e dell’Emilia in cui si vinificano in secco anche con l’aggiunta di moscato e varietà non aromatiche, pochi nel basso Monferrato hanno intrapreso questa via di interpretazione storico-filologica delle varietà presenti sul territorio e di fatto si negano la possibilità di produrre dei vini bianchi (qui rarissimi e mediocri) di personalità.
Ci provano con il Cortese ma senza risultati significativi.


Invece i Casalone in quel di Lu Monferrato (AL) ci hanno creduto e ottengono un vino secco gradevolissimo di personalità, bevibilissimo.
Profumi nitidi varietali e fruttati e floreali.
Intensa al naso ma non stucchevole, leggero vegetale che stimola e rinfresca, poi litchees, pesca bianca matura, mandorla e miele di mandorla, fiori di pruno e zagare e melone bianco.
Molto morbida, forse un po’ troppo, calda in bocca, delicatamente varietale, fruttata, sensazioni dolci contrastate dal leggero ammandorlato.
Proposta in cantina a prezzi commoventi circa 7,00 euro.
Bonne degustation

Luigi



Le Malvasie sono vitigni arcaici che riportano ai vini mitici della Grecia.

3 commenti:

  1. Condivido pienamente la tua descrizione. L'avevo assaggiata un paio di anni fa e mi aveva colpito la sua bevibilità e piacevolezza. Un vino semplice ma che sa dare soddisfazione!

    RispondiElimina
  2. OT

    ciao Gino
    se non lo conoscessi ancora, per voi gastro-eretici segnalo il lavoro dell'amico/collega Paolo Casalis (eh, si...anche lui architetto pentito), che si è dato alla cinematografia e ha di recente girato e prodotto con elemosina digitale il documentario "Langhedoc", qui il link:
    http://www.langhedoc.it/

    costa poco, 12 euro, ma li vale tutti: vite di eretici alle prese con barolo, tajarin, grani e mungiture...rivoluzioni dal basso contro le mega produzioni alimentari nella terra dei tartufi, forse troppo cementificata per diventare Patrimonio Unesco dell'Umanità.

    un saluto e auguri per il blog
    lucadimatto

    RispondiElimina
  3. @luca,
    che piacere e che sorpresa ritrovarti sul blog.
    Langhe doc è nel mirino da tempo e nell'ambiente degli enostrippati è conosciuto, comunque sia, mi piacerebbe risentirti.
    Vai su fb e inviami il tuo indirizzo mail o n° tel. che l'ho perso, a presto.
    Gino

    RispondiElimina