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domenica 18 agosto 2013

le marchè de Briancon


Ogni mercoledì a Briancon (Haut-Alpes) c’è il mercato, è un mercato apparentemente normale, caotico, colorato, pieno di cianfrusaglie e banchetti di frutta e verdura un po’ standard, due stand giganteschi di polli arrosto e salsicce, vasche di Paella, friggitorie etniche, venditori di trote vive, vestiti, artigianato africano (?) insomma un babele.
Poi approfondendo e assaggiando, prendendosi una certa dose di rischio si trovano cosette molto interessanti come i formaggi che vi presento oggi e i pomodori di antiche varietà.
Comunque, a dispetto dello stand che sembra quello della Ferrari, il pollo arrosto è fenomenale, mai mangiato uno più succoso e saporito, le trote passato il momento stressante della soppressione in diretta di fronte ai voi con vostra figlia/o che piange a dirotto sono molto buone e che dire delle patate Ratte che tracimano dalle cassette di produttori “hippy” o il sirah sfuso (produttore mai più incrociato) o i recoltant manipulant della Champagne con bottiglie a 11,00 euro (per niente male) e la compianta Marie (non perché sia morta ma perché ha deciso di smettere con la vita dura del pastore/margaro e si è messa a produrre vino! Un altro vigneron di cui facevamo a meno!) che distillava nettare dalle sue splendide capre e pecore e i suoi formaggi valevano da soli il viaggio.
Nota di colore: spesso c’è un signore che intreccia dei cestini con rara capacità e grande cura filologica nei prodotti che realizza, incredibili sono i cestini per fragole, quelli per tartufi e funghi in Perigorg style, cestini per patate in Savoie style eccetera eccetera.




























5 commenti:

  1. Dalle foto e dalla tua descrizione davvero deve essere stato bellissimo.....Splendide immagini...

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  2. Penso non mi basterebbe un mese per asseggiare ogni formaggio d'artista e cucinare tutte le delizie offerte!
    Sottoscriverei una petizione per convincere MARIE a tornare alla produzione casearia...

    Grazie Luigi,
    per avermi fatto scoprire questa realtà così vicina all'Italia, ma tanto diversa dai nostri mercati...
    Spero i produttori italiani si decidano a gestire personalmente i gioielli che con fatica e dedizione producono e a promuoverli!
    Solo preservando la biodiversità si riesce e raccontare un territorio e a custodirlo!

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  3. Ho notato la percentuale dichiarata in etichetta nelle varie opere d'arte (formaggi) ipotizzo si tratti dei grassi contenuti. Se è così, bisognerebbe prendere esempio anche dalla legislazione alimentare francese...

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  4. mmm senza senso l'attentato astronomico caseario nei confronti di chi curiosamente e timidamente ...si avventura alla prima fotografia:( C'è da svenire ..quasi per i profumi che arrivano qui nelle colline piemontarde dalla pur vicina Briancon.. Peccaato esserci passata di ritorno da un giretto francese ..solo di domenica:a saperlo mifermavo fino a martedì: mercoledì tutto per Briancon e il marchè des fromages..(per tacer delle verdure...))
    Va beh ti perdono Luigi, anzi grazie per l'emozione.

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  5. Congratulazioni bellissimo post, foto comprese. Quel Saint Felicien e quel Saint Marcellin sono da urlo.
    Mario

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