Bianco Trebez 2006 IGT Venezia Giulia di Dario Princic, Gorizia fraz. Oslavia.
Colore arancio ruggine intenso, velato quasi opalescente.
Mia figlia non ha più detto niente, ormai è abituata agli orange wine.
Anzi una cosa l’ha detta: “goccio papà, io (as) saggio, subito!”.
Denso nel bicchiere.
Intenso al naso con profumi abbastanza freschi di frutta, un po’ di etereo.
Poi dolci profumi caramellati e di marmellate di fichi e albicocche in cottura come quando il paiolo sobbolle in cucina.
Thè e carcadè forse un po’ fumè (splendida rima olè).
Struttura importante in bocca, calda, avvolgente e un velo tannico.
Un vino di macerazione che mantiene però caratteristiche di opulenza e precisione maggiori della media.
Il varietale dei vitigni, Chardonnay, Sauvignon e Pinot Grigio, si stempera completamente ne rimane forse un’eco nell’importanza degli alcoli (14%vol), nei profumi vanillo carammellosi e nella presenza materica della glicerina che qui c’è e si fa sentire.
Non ho trovato indicazioni su come è vinificato ma la sensazione è che le fermentazioni siano con lieviti di cantina ma a temperature controllate di 16/18°C e/o magari con passaggio in legno.
Non ho trovato indicazioni su come è vinificato ma la sensazione è che le fermentazioni siano con lieviti di cantina ma a temperature controllate di 16/18°C e/o magari con passaggio in legno.
Dal colore del vino la macerazione sulle bucce deve essere durata parecchio però non si sono disciolti i tannini corti e amari tipici (bonus).
Insomma mi viene in mente la definizione di Design che dava un grande Architetto il “Disegno Industriale (il bianco Trebez) e un pipistrello mezzo topo e mezzo uccello”.
Vola in alto ma è terrignamente tirato in giù dal suo essere mammifero.
Lieve e pesante.
Ossimorico.
Complesso.
Senza età.
Il millesimo lo devi leggere in etichetta.
Buono.
Da servire a15°C .
Da servire a
Comincio ad abituarmi.
Ho già messo il frigo in vendita su e-bay.
Bonne degustation.
luigi
Bello!
RispondiEliminathank you.
RispondiEliminaTempo fa lessi un articolo su Dario Princic dove, in una chiacchierata con l'autore del pezzo, diceva che la cosa più importante secondo lui era che la naturalità del vino, ancor prima della sua bontà. Concetto che in tutta onestà non mi trova proprio daccordo.
RispondiEliminaQuesto è spesso l'adagio di molti produttori naturali alcuni, forse lo dicono perchè i loro vini non sono buoni, altri perchè è un modo per schernirsi e mantenere un profilo più umile e legare il vino alla produzione alimentare.
RispondiEliminabellissimo pezzo Luigi appena torno questo lo vado a cercare subito!!!!
RispondiEliminase vuoi te ne spediamo una cassa.
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