Pagine

mercoledì 19 gennaio 2011

baccabianca2006tenutagrillocortesesullebucciegamalero

Baccabianca 2006, Tenuta Grillo, Gamalero (AL).
I miei due lettori saranno orami stufi di sentirlo ma l’incontro con Guido Zampaglione è avvenuto a Novi in occasione dell’Alessandria Top Wine.


Anzi uno dei motivi per cui ero andato era proprio lui e il suo Baccabianca.
Non so se per volontà o per caso ma il suo stand era dal lato dei “maceratori/vinificatori un po’ matti”.
Carlo Daniele Ricci, Danilo Saccoletto gli tenevano compagnia con i loro vini hors categorie.
La degustazione iniziava con Ricci poi Saccoletto e finiva con lo schiaffo dei vini di Zampaglione.
Un girone Dantesco di profumi e sapori dimenticati o da dimenticare.
Nei miei ondivaghi tracheggiamenti alcolici sarò passato da Guido Zampaglione, che io ricordi, almeno quattro volte.


In realtà con i tre “matti” c’era una affinità elettiva, a fine giornata saremo andati dritti dritti nella finale dei più scassati e occhio-pallati e avremo vinto ex-aequo.
Guido come certi Campani soffre della sindrome da sdoppiamento linguistico.
Spiego: dalla parlata ti aspetti da un momento all’altro una battuta, dell’ironia anche facile e caciarona.
Invece al di sotto della sua campanità  linguistica alligna la serietà di uno svizzero.
Per cui lui rimane sempre serio e gentile e posato anche quando il Titanic sta affondando.
Io che sono un piemontese con derive meridionali e tendenza all’eccesso linguistico e un po’ buffone, con lui ero in leggera soggezione.
Guido Zampaglione è un estremista della naturalità e dopo esperienze con Elena Pantaleoni de La Stoppa, ha cercato un luogo dove mettere a fruttto i suoi pensieri sul vino.
Lo ha trovato a Gamalero (AL).
Lì alleva le sue viti e produce una serie di vini tra cui il Baccabianca.
Io non amo il Cortese ma avevo letto e sentito molte cose sul suo e le volevo verificare.
Maceratissimo, anche una sessantina di giorni e affinamento in acciaio, dal colore intenso, leggera velatura, profumi delicati e freschi di gigliacee con spunti vegetali, un po’ di mela matura, forse etereo, un chè di minerale(?), sfuggente.
Da freddo è leggermente tannico come lo sanno essere questi bianchi (senza l'extra delle botti) ma poi si ammorbidisce con il salire delle temperature.
Sgrassa la bocca appaga senza appesantire, sembra accompagnare il cibo senza alcuna lotta o prevaricazione organolettica.
Lieve e tutt’altro che muscolare, gentile come il suo creatore.
Da bere mangiando.
Da riprovare.
Provate anche la sua Barbera Igea.
Perdete del tempo a parlagli è veramente inbarazzante la sua gentilezza.
A me il suo Baccabianca 2006 è piaciuto.

Prezzo in enoteca sui 16,00 euro

Luigi


Ps
Tutti sapranno che in Campania nel vigneto di famiglia produce un fiano macerato che è un mito fra i wine blogger orange-dipendenti il Don Chisciotte dell’az agr Il Tufiello.
Io non lo sapevo, ma l’ho scoperto cercando info per questo post.
Mai fidarsi dei saputelli.
Comunque mi sono già mosso per cercarlo e assaggiarlo.
Parteciperà a Sorgente di Vino Live.
Io ci sarò e voi?

2 commenti:

  1. Allora vieni a Sorgente del Vino Live!
    Comunque tornando a Guido Zampaglione, davvero, grandi vini. Sui piemontesi io preferisco i rossi, quasi anacronistici, territoriali, fedeli al vitigno e ricchi di carattere. Ormai alle fiere del vino naturale è tappa fissa.
    A presto.
    Gabriele

    RispondiElimina
  2. sai che sono bianchista e poi non ricordavo bene i suoi rossi al punto di scriverne.
    Il baccabianca l'ho invece riassaggiato poco prima del post.

    RispondiElimina