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mercoledì 26 gennaio 2011

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All’inizio  della mia carriera di blogger (sono un neonato), non so se per carità o per quale altro sentimento, Gabriele Ferrari anch’egli blogger di “Oggi bevo”, mi ha fatto oggetto di sue continue e intelligenti frequentazioni corredate da commenti (praticamente gli unici ).


Dopo il post sul Maquè. Gran successo. Da allora posso vivere di ricordi.
Capito il mio debole per la Trinacria.
Mi ha inviato una “dritta” sui bianchi dell’azienda agricola Guccione di Monreale (PA).
Curioso come una scimmia.

Mi  sono armato di pazienza e ho cercato il modo di procurarmeli.
Grazie al maledetto web ho acquistato una piccola selezione di loro vini.
Qualche sera fa in un momento di eccessi l’ho aperto, proprio allo scadere dei giorni di carenza indicatemi da Gianna Terrana che deve conoscermi, perché così ha scritto: “…Dopo la consegna è molto importante che il vino comunque riposi 2/3 giorni prima della degustazione.
I bianchi vanno serviti ad una temperatura di 10/12 gradi (in frigo perdono i profumi)…”
Io, fosse per me, li aprirei davanti al corriere, nell’androne di casa squarciando gli imballi con la taglierina.
Lolik 2007 trebbiano IGT Sicilia dell’azienda agricola Guccione in quel di Monreale (PA).
Ritorna la Sicilia nel mio destino e ci ritorna con folate rinfrescanti se non gelide.
Sbarello di brutto quando leggo post deliranti sui vini siciliani cotti e stracotti dopati con sciardò e cab.
Qualcuno dice pure che sono buoni.
E pensare che per evitare di far marmellata i vigneti sono al nord, defoliati (per evitare che concentrino troppo zucchero e perdano acidità).
Quando ci sono varietà locali abituate all’inferno.
Quando ci sono vignaioli che con mano decisa ma gentile ne trasformano i succhi.
Non ricordo cosa stessi mangiando, fuori c’erano menotredici o meno quattordici che sono scesi a menosedici per effetto vento polare del Lolik.
Idrocarburi e sentori mentolati e timo limonino.
Freschezza.
Aromi mai così intensamente verticali in un sicilian wine.
Corpo sapido, ammandorlato, sgrassante e gentile.
Color oro.
Ottimo dissi.
Sembra friulano qualcuno disse.
Lo bevemmo tutto.
Non fatelo mancare nella vostra cantina.
Sig.ri Guccione quando tornerò in Sicilia passerò da voi, tremate  siete in lista.

Aridità dalla cantina:
vigneto in biodinamica, si procede alla selezione massale sul campo per compensare le fallanze.
Vendemmia manuale.
Fermentazione in tini di legno con lieviti di cantina indigeni.
Malolattica eseguita spontaneamente.
Loro saranno a sorgente del vino live e voi cosa aspettate?



Comprato su sorgente del vino a 9,00 euro

Buona degustazione
Luigi

3 commenti:

  1. Mi fa sorridere il tuo desiderio di "spogliare" queste bottiglie ancora tremanti del viaggio...
    Grazie del indirizzo “Sorgente del Vino”. Al lavoro abbiamo un Gourmet Club che organizza delle acquisizioni ma è sempre bello di avere altre risorse. Anche perche sto sempre cercando vini da mandare al’estero e su questo sito c’è questa possibilità.

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  2. Devo per correttezza segnalare che la primogenitura dell'indirizzo sorgente del vino è da ascrivere a Gabriele Ferrari che non beve nulla se non è macerato almeno venti gg. e che mi ha anche caldamente consigliato il sorgente del vino live.

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  3. Troppa grazia Luigi! Sono contento che ti sia piaciuto il Lolik, trebbiano in terra straniera. Lo piantò il padre dei fratelli Guccione quando il governo incentivava (anche economicamente credo) la coltura di vitigni resistenti e dalle rese alte a scapito di tipicità e qualità. Adesso i figli hanno deciso di crederci quando sarebbe stato molto più semplice espiantare. I risultati sono questi. Meritano tutti i nostri complimenti.

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