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mercoledì 24 novembre 2010

champagnefoiegrasdoieperigordvalleedelamarnemeunier

Quelli che… lo sciampagn ma bello secco mi raccomando lo bevono sul dolce o ieh.
Quelli che… amano il Bloc de Foie Gras d’Oie e sotto sotto si sentono dei truci assassini ma lo mangiano lo stesso e godono o ieh.



Ieri sera, colpo di mano etico, salasso pecuniario e torno a casa con un vasetto di Foie Gras, d’oca ca va sans dire.
La gestione delle criticità casalinghe stempera i sensi di colpa, degli involtini di sfoglia tiepidi con salsiccia di Bra (cosette che crea Andrea Perino di via Cavour 10 a Torino, vi consiglio anche la focaccia romana a lievitazione acida, uno sballo) smorzano la fame lupina e in men che non si dica il pan Brioche è caldo e il vasetto freddo di Foie è in tavola.
Meno male che mia figlia è vegetariana con derive vegane, per cui assaggia ma non mangia il prodotto sublime dell’infamia.
Io mangio e mia moglie pure, con gusto e scarsa moderazione. Il dubbio lancinante è cosa bevo su questo splendore?
Ho preparato dal pomeriggio (e qui cadono le attenuanti generiche, è omicidio premeditato signor giudice) lo Zibibbo 2009 di Barraco, un Riesling Vdt del 1998 e su consiglio dei produttori di Champagne un Demi-Sec 1° cru, elaborée en foudre de chene in quel di Avenay Val d’Or da Yves Ruffin un viticulteur agrobiologist récoltant manipulant con tre ettari di vigneto nella Vallèe de la Marne (doveroso per chi non bazzica di vini sottolineare che il Demi Sec indica un dosaggio di zucchero di 33 fino a 50 g/l, un vino amabile).
Bolle per festeggiare ma ammetto che un dubbio sulla scelta enoica, aleggiava nella mia mente.
Stappo senza botto, bottiglia inclinata, tappo perfetto conferma mia figlia (due anni e mezzo e una esperienza da sommelier scafato), drop stop (io sono un pervicace fautore dell’attrezzo in questione).



Verso, spuma abbondante, perlage fitto, colore intenso oro verde uno spettacolo, naso di fascino, sentori di pietra focaia caramellata in scatolino di legno per sigari, con gocce di whisky, composta di frutta e leggero rancio.
La migliore scelta che potessi fare morbido ma con spina acida a rinfrescare e sgrassare, fustiga con l’acidità e le bollicine l’untuoso e blandisce con le morbidezze zuccherine e il corpo la tendenza dolce e l’amarognolo del fegato.
Rischio la banalità dicendo che è uno dei migliori abbinamenti mai provati (da me ovviamente e da mia moglie in subordine, con il diritto a dissociarsi), non c’è la stucchevolezza e/o l’aromaticità eccessivi dei passiti che talvolta mortificano la delicatezza del fegato né l’eccesso di durezza di un bianco secco che può far emergere l’amarognolo.
Demi sec a litri e Foie Gras a chili ma non ditelo agli animalisti.
Se proprio non ve la sentite provatelo con una torta di mele o una torta paradiso, non è la stessa cosa ma val bene una messa.
In precedenza avevo bevuto il Veuve Cliquot  Demi Sec ma l'Yves Ruffin mi è sembrato nettamente più complesso strutturato e godibile.
Lo Champagne Yves Ruffin in questione l’ho comprato a Briancon al comptoir Bio al prezzo di 26,00 euro.
Avenay Val d’Or è nella vallée de la Marne a pochi chilometri da Ay zona famosa per il Pinot Meunier e lo Chardonnay  che si è adattato molto bene a queste condizioni climatiche estreme.
I vini di Ruffin si affinano tutti in legno, alcuni in rovere (chene), alcuni in acacia (anomalo in Champagne), fanno la malolattica ma non si sa nulla del dosaggio di expedition.



Bonne degustation

Luigi

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