Igt Sicilia.
Nero d’Avola+Frappato+Grenache
Grenache (pochissima, per problemi di esuberanza giovanile del vigneto).
Sono felice che non ci sia bisogno di sua maestà Grenache.
Per fare un vino così intenso e caldo e terroso.
Soffi di scirocco sulla macchia.
Folate di erbe e gelsi neri e rose rosse.
Leggero vegetale e asperità arrotondate.
Morbido e vinoso e ancestrale.
Cupo e inchiostrato.
Il taglio “ragusano”.
Nero d’Avola e Frappato.
Potere agli autoctoni.
Il buon Filippo fa anche un olio a base Moresca (ca va sans dire) e Tonda Iblea di grande delicatezza.
Bonne degustation
Luigi
Ps
Forse continuerei a farlo così, senza Grenache.
Grazie Luigi che continui a farci scoprire queste chicche siciliane.
RispondiEliminacosì, a sentimento, della granaccia credo se ne possa fare a meno per davvero. Frappato e Nero credo che lottino sufficientemente nel bicchiere per trarne notevole soddisfazione. O no?
RispondiEliminaLa storia della Grenache (così come del Vermentino corso e Roussane con cui fa il bianco) è triplice.
RispondiElimina1) La Moresca è in provincia di Catania ma ai confini dell'altipiano Ibleo per cui nero e frappato costituivano il nucleo del vigneto storico.
2) il vigneto storico era molto piccolo xchè in queste zone ci si dedica principalmente all'olivicoltura (e ricadrebbe nella dop monti iblei) e al seminativo.
Per cui si è dovuto procedere a degli impianti nuovi:
3) Filippo Rizzo, amico di Cornelissen ha vissuto lungamente in Belgio, paese notoriamente influenzato per le "cose di vino" dalla francia, per cui per i nuovi vigneti a fronte di una serie di analisi del terreno il sig. Rizzo si è fatto consigliare le cultivar da un vivaista francese (non sparate a zero su questo sistema, le piante dei migliori vigneti dell'etna seguiti da Foti e Cornelissen e di alcuni produttori di Pachino e Chiaramonte sono fornite da seri e preparatissimi vivaisti francesi, i quali assicurano materiale vegetale di altissima qualità, ripulito efficacemente da virosi e malattie varie).
Il Nero e il Frappato che parrebero essersi evoluti proprio nella Sicilia sud orientale, non hanno paura del caldo siccitoso senza sbalzi termici e malgrado condizioni così estreme, in questi terreni fortemente calcarei riescono a mantenere livelli di acidità molto alti fino a 6,5 g/l e una finezza notevolissima.
RispondiEliminaParrebero produrre meglio se allevati ad alberello ma questo è un altro discorso ancora.
dovrei averne una bottiglia in cantina, stasera me la bevo :)
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