Frappato 2009.
Igt Sicilia.
In un territorio lastricato di serre rilucenti.
A due passi dal mare.
Alle spalle l’altopiano Ibleo.
Pochi palmi di terra torrefatta su uno zoccolo di pietra calcarea color crema.
Con una cultivar antica e rara e tipica della contea di Modica con puntate sino a Pachino (SR).
Con una cultivar adattata all’arido sub sahariano e al calcare africano.
Con una cultivar delicatamente aromatica e poco intensa di colore.
Con profumi dolci di fichi maturi e vegetali del loro latte e di plumbaco e geranio.
Che virano dopo un paio d’anni (come il mio campione) verso una vinosità matura, calda, carnosa, ematica, ferrosa, godibilissima.
Bocca altalenate fra dolcezze e asperità.
Servito fresco se non freddino.
Il primo anno accompagna alla grande Tonno rosso al sangue o Pesce Spada.
Il secondo anno sbocconcellerei un Cosacavaddu giovane o un tumazzo misto pecora vacca.
Il secondo anno, forse per effetto di dispersione della solforosa si è scurito nei colori e ha aggiunto profumi di sacrestia e di pasticceria Modicana (Mucatoli).
Non ne compro mai abbastanza.
Ne regalo sempre troppo.
Bonne degustation
Luigi
Bel post. Direi lirico.
RispondiEliminaCondivido il tuo amore per questo vino.
L'ho bevuto qualche giorno fa al ristorante (a San Salvario, indovina dove...).
Un 2009, che dal primo al secondo (di pesce) al dolce ha dato ottima prova di sè. E' stato bello vedere i miei compagni di tavola, prima stupiti per la scelta e poi entusiasti.
"di sacrestia" ha notevole spessore luigi. notevole e ... pericoloso! :))
RispondiEliminabravò
ps: visto che ne regali in giro, se ti capitasse per sbaglio una boccia per questo povero ometto ...
Fabio, niente di pericoloso, solo cera per pavimenti, legni vecchi, incenso sono io che feto di zolfoe la mia ombra ha coda e corna.
RispondiEliminaA te nessun regalo, solo scambi alla pari con Vernaccia e altri vinacci della tua isola. ;-)
Cavoli, io è parecchio che non lo bevo. Forse dal millesimo 2007. Eppure ricordo che non mi colpì particolarmente. Urge un ripasso...
RispondiEliminaComunque, è sempre un piacere leggerti.
Gabriele,
RispondiEliminagrazie.
Provalo e rimarrai piacevolmente colpito.
Quello di Arianna Occhipinti è ancora più imponente e concentrato da accompagnare a del Tumazzo Modicano di 18 mesi o del Roquefort artisanale.