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mercoledì 28 novembre 2012

Les Traverses VdF 2011, L’Anglore di Eric Pfifferling




Non vorrei essere tacciato di francofilia enoica.
Però Les Traverses VdF 2011, L’Anglore di Eric Pfifferling, che abbiamo bevuto Tirebouchon ed io.
Era molto buono.
Di una bontà fresca e superficiale.
Glu glu.
Si intuiva comunque una struttura e un anticipo di profumi d’evoluzione che promettevano molto.

Pietro Vergano del Consorzio ce lo ha consigliato e ci ha detto:
“Sono l’unico in Italia ad avere i vini di Pfifferling”
Rincara.
“Ho fatto mille chilometri in un giorno per andare da lui e mi ha dato solo 24 bottiglie! Comunque è il re della macerazione carbonica!”.

Eric Pfifferling a Tavel (Aoc communale dedicata esclusivamente ai rosè), vendemmia poi lascia una notte le uve in cella frigorifera, poi le mette in cemento e le satura di CO2 e le lascia macerare per tre settimane.
Poi unisce le masse, aggiunge 1,5 gr/hl di So2 (non aggiungerà più So2 in nessuna fase) e affina in barrique usate, nessuna chiarifica né filtrazione.
Tavel è nella Vallée du Rhone del sud, vicino a Chateauneuf-du-Pape, una zona in cui la quantità di cultivar utilizzate è la più alta di Francia, un vero problema memorizzarle, un peccato non sperimentarle.
Da quà verso il mediterraneo e la Spagna il syrah comincia a cedere il passo alla grenache, alla mourvedre, al picpoul, al cinsault, al carignan...
Nel Les Traverses ci sono syrah al 70% e grenache al 30%.
Mi aspettavo una preponderanza di frutto, invece no.
Un pochetto c’è ed è croccante ma non invasivo e unificante.
Bisogna aspettare che si apra.
Poi compare il pepe, le spezie e una nota affumicata di incenso.
Untuoso, rinfrescato da una sensazione vegetale di raspo.
Bizantino.
Anche se si sa che:
Bonne degustation

Luigi

Poscritto
Sono sempre più convinto che la quasi assenza di solfiti (esogeni) renda i vini, delicati forse ma questa è cosa da tecnici, soprattutto molto espressivi e molto complessi e comunque godibili sin da giovani.
Sono sempre più convinto che i vignaioli francesi sui "vin de soif" siano ere geologiche avanti a noi.


6 commenti:

  1. Qualche post fa proponevi (ironicamente ma non tanto) una black list dei produttori che praticano esorbitanti prezzi in fiere etc. Nei miei desiderata c'è una lista di vini con l'assenza (o quasi)di solfiti. bello trovarla almeno nella calza della Befana...

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    1. Paolo accuso ricevuta,
      provvederemo!

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    2. Mi unisco al "provvederemo".
      Non mancano.

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    3. Sulla questione Black List ci sarebbe anche da lavorare con Niccolò alla Terra Trema abbiamo visto da parte di molto vignaioli una interpretazione molto libera del PS (a cui peraltro bisognava sottostare per partecipare) a tal punto libera che spesso il PS di TTrema diventava superiore al prezzo di enoteca.
      Poteri dell'economia neoliberista! O della matematica finanziaria!
      Però così facendo i nostri prodi fottitori accedono a delle fiere a basso costo partecipativo, che includono la vendita (molte altre più blasonate non includono la vendita e quindi sono dei costi puri) per cui si fanno pubblicità, rientrano dei costi fregando organizzatori, consumatori e i pochi vignaioli onesti.

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    4. Bella proposta Paolo!
      Mi accodo nella fila dei desiderosi ricevitori della NoSO2 List. :)

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    5. Concordo in toto sui "prodi fottitori neoliberisti" (al Leonka stonano neh), anch'io a LaTerraTrema sono rimasto stupito dai prezzi a volte troppo alti, per non parlare di prezzo sorgente, e mi chiedo se la crisi economica che colpisce la mia piccola attività colpisce anche le attività dei produttori di vino oppure no :)
      Parlando di WhiteList a LaTerraTrema applausi a Denny Bini e ai suoi buonissimi frizzanti a 5 euro.

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