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lunedì 10 settembre 2012

Vin d’Alsace, Aoc Alsace, Riesling 2009, Domaine Ostertag



Il riesling è un vitigno che attira il bevitore seriale.
Perché è un nobile signore del Nord Europa aggrappato a terre difficili, spesso a piede franco, spesso allevato ad alberello arroccato al limite geografico della maturazione della vite.
Un abitante del limite.
E i suoi profumi sono espressione di questo essere di frontiera e della sua durezza rocciosa, della sua asprezza acida.
Però ultimamente ragionavo sul fatto che, forse, le attuali tecniche enologiche o proprio le caratteristiche del vitigno o la mano del cantiniere un po’ ruffiano, tendono a livellarne un po’ le differenze.
Gli idrocarburi, la mineralità, le sferzate limonine, l’acidità imponente in parallelo agli zuccheri residui (Germania) o a corpi alcolico/glicerici importanti (Alsazia) a mio avviso tendono a omologarlo un po’.
Con questi pensieri ho aperto questo riesling che ha confutato le mie tesi sbrigative.
E’ un vino base, “di frutto” dicono sul sito aziendale.
Io dico che è un vino travolgente sia al naso sia in bocca.
Profumi di pietre e di agrumi e di miele amaro e di pesche e di altre decimigliaia di cose.
Saporitissimo scende duro e salato in bocca senza alcun zucchero che blandisca la papille, un citron confit.
Una spremuta con una leggera piccantezza come di nasturzio.
L’idrocarburo sotto spinge con forza ed eleganza e si completa in bocca con frutto e sale.
Leggo sul sito (e se lo scrive io gli credo) che le fermentazioni sono spontanee con “levures indigènes”.
E rimango ancora più stranito da quella pulizia complessa e ricca e sfaccettata che emerge da questo riesling.
Nessuna imperfezione “tecnica” o deriva ossidativa o sbavature organolettiche.
E ripenso con ancora più mestizia ai vini caricatura che siamo costretti a bere, figli dei lieviti industriali e degli additivi enologici più che del territorio.

L’ho acquistato a Parigi chiunque lo trovasse sappia che è una spesa ampiamente giustificata.
Sono molto incuriosito anche dai “vini di pietra” ossia i cru di Ostertag.
Bonne degustation

Luigi 

3 commenti:

  1. Provato di recente, mi pareva sbilanciato, poco maturo. Adoro i Grand Cru di Ostertag, ma il base mi pareva troppo neutro. Forse una bottiglia difettosa, ma non credo...

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    1. Può essere che fosse un po' sbilanciato nella sua esuberanza, ovviamente un 09 è immaturo, però l'aggettivo "neutro" è l'ultimo che mi è venuto in mente mentre lo bevevo.
      Temo che tu abbia aperto la loro peggior bottiglia ed io la loro migliore.

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  2. a Parigi dove ? son curioso ...

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