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venerdì 27 maggio 2011

Ambonnay Cavoretto Ambonnay Cavoretto Ambonnay

Da Ambonnay a Cavoretto in una sera di mezza “primavera”.
Le poche lucciole superstiti ondeggiavano incerte nella brezza serotina.


Riunione plenaria e multidisciplinare di blogger e para blogger e grafici e architetti ed esperti di comunicazione.
Un brain storming fecondo, informale e divertente.
Accomunati dalla condivisione conviviale del vino e del cibo abbiamo bevuto terroir della Champagne.
Abbiamo assaporato la storia, la geografia e le usanze di una comunità.
Il vino aveva l’aroma donato dall’impresa dell’insediamento della comunità umana che lo ha prodotto, nel territorio che lo ha prodotto.
Viaggiavamo nel tempo e nello spazio comodamente seduti al fresco dell’orto urbano torinese.
Bollicine e parole, profumi e sguardi, sapori e risate.
Il vino è rientrato con forza nel rito comunitario, quasi ancestrale del mangiare prendendo il cibo e spezzando il pane con le mani tutti insieme dallo stesso vassoio.

E’ ritornato ad essere alimento dissetante e stimolante e riconciliante.
Ne avevamo bisogno, le ossa rotte erano parecchie e il caldo blandire del vino e il cantilenare intimo dei discorsi e la ripetitività dei gesti ha sedato gli animi e i nervi.
In ordine sparso Mariella, Bianca, Vittorio, Davide, Stefania, Enrica, Marco, Fabrizio, Carlo.

Abbiamo bevuto un brut s.a. André Beaufort elaboré par Saint Jean-Baptiste, Ambonnay, 12%vol., 80% pinot noir e si sentiva scalpitare, 20% chardonnay, dosaggio di zuccheri riduttori 10 gr/l e un po’ si sentiva, nessun solfito aggiunto e si sentiva come un leggero raschiare.
Biodinamica in vigna e tentativi di applicazione dell’omeopatia e aromaterapia, degorgement a la volée per fare respirare un’ultima volta il vino prima della tappatura.
Produttore votato al terroir e alla naturalità consigliatomi e spacciatomi da un terroirista come Pietro Vergano.
Controverso ma buono, qualcuno ha detto ottimo e cercava di rubare il bicchiere al commensale di fianco.

“resta il ricordo
reso eterno dal vino
calda serata”
Haiku21#barbera2 di Slawka G. Scarso

Bonne degustation


Luigi

5 commenti:

  1. ...qualcuno ha detto ottimo e a qualcuno non è piaciuto, te l'ho detto e lo scrivo.
    Ti devo ringraziare per una cosa....mi stai facendo incuriosire sempre più sul mondo dello champagne...ho bisogno di crescere e maturare, sono un bambino e mi fa paura la vicinanza della bottiglia champagnotta....credo di non sentirmi all'altezza...

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  2. Non credo che lo Champagne sia un vino elitario, si concede sempre senza ritrosia, poi può nn piacere, essere caustico o ruffiano, però il suo carattere lo esprime subito senza mediazioni.
    Sono io, spesso, che mi sento in difficoltà con i vini rossi che giocano sempre a rimpiattino con le loro caratteristiche organolettiche.
    Questo Campagne era controverso anche a me è piaciuto così così, se questo ti può consolare, un po' ruvido con profumi un po'scomposti e verdi, bah da riprovare.
    Mai più una riunione senza Champagne!

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  3. ma il metodo biodinamico ha causato questo vino ad avere un risultato controverso?

    Anche io voglio imparare piu di champagne. Trovo difficile a distinguere i sapori con le bollicine. Sono contenta di imparare di piu tramite il tuo blog!

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  4. Di solito chi applica biodinamica in vigna, tende a vinificare in maniera meno tecnica, magari usando lieviti autoctoni per le fermentazioni, usano botti in legno per l'affinamento e ossidano volutamente le basi per ottenere prodotti meno tec e più "autentici".
    Quindi sapori e profumi sono un po' più intensi e con sfumature più rustiche.
    per ciò che riguarda i sapori come ho detto a Davide gli champagne si concedono subito e sono sicuro che al tuo terzo blanc de noir lo riconoscerai subito e al quarto capirai anche se è a base pinot nero o Meunier.
    Per iniziare puoi provare un Marie noelle Ledru e un Gatinois due produttori reperibili in italia, non pienamente bio ma di grande personalità.
    Boulard è un bio molto pulito e preciso ma intenso nei vini e ti consiglio anche lui (dice di usare lieviti autoctoni)

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  5. Questo è champagne che mi stuzzica parecchio.
    Dici che è il caso di rompere il salvadanaio?

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