Pagine

lunedì 28 febbraio 2011

collinedellastellafranciacortasanondosatoandreaarici

Come già detto nel post sul Vidur, sono stato censurato dal Millebolleblog, il tema trattato era la Franciacorta.
Un bel articolo di Giovanni Arcari.



Dagli innumerevoli commenti giunti ho estratto tre o quattro nomi di piccoli vignaioli franciacortini e
superata la delusione per l’esclusione dal dibattito ho cominciato a cercarne i vini.
I primi sono stati i fratelli Faccoli.
Il secondo Andrea Arici az. agr. Colline della Stella.
Introvabile a Torino al pari di Casa Caterina, il Pendio, Camossi.
Contatto direttamente il produttore che mi mette in contatto con Giovanni Arcari.
Acc…
Io avevo scritto un bel po’ di fregnacce nei commenti del suo post
Infatti sempre a mezzo tastiera finisce a schifio di nuovo.
Secondo me si ricordava del sottoscritto e ha voluto farmela pagare.
Non gli do torto.
Forse avrei fatto lo stesso.


Poi ci siamo chiariti.
Però il vino me lo sono fatto procurare da un pusher Bresciano che fa l’avvocato sopra di mè.
Giovanni Arcari con Nico Danesi ed altri hanno fondato una società di consulenze per piccoli/medi vignaioli bravi ma poco riconosciuti dal mercato e con loro hanno condiviso un progetto; comunque leggetevelo voi su TerraUomoCielo.
Giovanni Arcari segue Enrico Togni il mio amico di penna e anche Camossi.
Pochi giorni fa arriva il vino, mi incateno per non stapparlo in ingresso.
Cantina il minimo necessario poi frigo, dicono in etichetta 6/8 °C.
Cascina della Stella, Andrea Arici Franciacorta docg non dosato s.a. 12,5 % vol.


Spuma abbondante e fine.
Perlage fitto, colore paglierino vivo.
Un po’ di lieviti freschi, profumi fruttati/agrumati, ammandorlato che mai diventa amaritudine.
Profumi accattivanti, profondi e freschi ma con echi cremosi da chardò del nord.
Mi aspettavo un non dosato tagliente e verticale invece è bilanciato, rotondo il giusto, sapido il giusto, acido il giusto, minerale il giusto, pétillante il giusto, persino, a suo modo, rotondo.
Buono e bevibile.
Pronto ma che può riservare delle sorprese più avanti.
Se siete in tre mettete due bottiglie in frigo, minimo.
Aveva ragione Enrico (Togni).
Io ho esordito con pizzette e poi una trota affumicata, eccellente.
Il giorno dopo, ebbene sì ne ho bevuti due, un pezzetto di Gouda caprino e poi una pizza scarola e bufala, forse una lesa maestà.

vigneti della Colline della Stella foto G.Arcari
A dirla tutta abbiamo anche bevuto il Millesimato 2006 ottimo anche lui forse un po’ più rotondo e più elegante, oramai ero in confusione.
Quindi se non conto male ne ho bevute tre.
Non dosato, dicono i suoi esegeti vuol dire vino-territorio, sostengono che esca allo scoperto e senza trucchi la potenzialità del vitigno, del vigneto, del pedoclima e comunque, a mio avviso, anche quelle dello chef caviste.
Se lo trovate in enoteca non fatevelo scappare.
Aridità dalla cantina:
Andrea Arici coltiva i suoi dieci ettari di vigneto a Gussago (BS), al confine sud est dell’area della docg franciacorta, i vigneti sono su pendenze rilevanti e sono terrazzati, densità di 6.500 ceppi/ha a conduzione il più possibile naturale.
I vini bevuti sono dei Blanc de Blanc, 100% Chardonnay vinificato in bianco in cuvée d’acciaio, rimangono sulle fecce per sei mesi (malolattica no perventua) e poi fanno una presa di spuma di 18/22 mesi, zuccheri riduttori massimo 1,5 g/l.
Bonne degustation


Luigi

8 commenti:

  1. Ciao Luigi, dai tuoi scritti sembra buono ma forse un pò cerchiobottista, non so se mi spiego.

    RispondiElimina
  2. Gabriele,
    mi dolgo se dallo scritto emerge che sia un vino cerchio bottista, non lo è proprio anzi è vivace fresco e piacevole ma non piacione.
    Minerale, morbido, fresco e sapido come solo certi chardò francesi sanno essere, quelli che tengono in vita due, tre o più sensazioni parallele ma discordanti che si aggrovigliano in bocca e se ne fregano della coerenza gusto olfattiva.

    RispondiElimina
  3. Volevo sentirti dire questo, e stanne certo che ne terrò conto appena lo troverò sullo scaffale.
    A presto!

    RispondiElimina
  4. Luigi,
    sono molto contento che i vini ti siano piaciuti.
    Non serbo mai rancore, quindi la scaramuccia via mail non era di certo derivata dal mio post. Anche gli uomini ogni tanto hanno le mestruazioni e io per primo. :-)
    Mi permetto due precisazioni di natura tecnica:
    Io e Nico non abbiamo una società di consulenza, abbiamo unito le nostre competenze (che affondano le radici nell'amore per il nostro territorio e nella passione per il vino)per dare vita a un progetto (terrauomocielo)in grado di essere un utile strumento per chi nella vita ha deciso di continuare l'arte contadina legata al vino. Siamo supporto, insieme ai contadini, nelle scelte che vanno dalla vigna alla bottiglia.
    In questo progetto, che compirà dieci anni nel 2012, siamo tutti sotto gli "anta", contadini inclusi. :-)

    Altra cosa è in merito ai vini da te degustati:
    Il Dosaggio Zero "base" riporta la data di sboccatura in rosso perché trattasi di 4000 bottiglie che abbiamo lasciato 31 mesi sui lieviti(potremmo millesimarlo). La sua composizione varietale è 90% chardonnay e 10% pinot nero.

    P.s. Organizza con tre o quattro lettori del tuo blog un sabato tra la Franciacorta e la Valle Camonica, così che vi possa raccontare di più su questo progetto, facendovi degustare i vini.
    a presto

    RispondiElimina
  5. francesco piantoni3 marzo 2011 alle ore 14:59

    Ciao Luigi, bevuto la prima volta al Due Colombe quando stava a Rovato. Mi aveva impressionato, ricordo ancora prima la camomilla al naso, poi una vena idrocarburica sempre piu' marcata, che non ho piu' trovato in altre bolle franciacortine. lo metto sul podio dei miei franciacorta preferiti. Il problema, come tu hai visto, e' trovarlo. Cosi' per curiosita', quanto l'hai pagato? io ho trovato il loro millesimato a 26-27 euro , mentre il base sta a 19-20.
    Parlando con un grande esperto della zona, mi diceva che la fortuna di Colline della Stella e' avere le viti sull'unico terreno gessoso della denominazione.

    RispondiElimina
  6. @Giovanni avevo letto della vostra in tenzione di prolungare la presa di spuma.
    Ti devo dire che la rotondità ed evoluzione doveva farmi riflettere, anche sulla potenziale presenza del Pinot Noir.
    Ma il vino, questo sopratutto, va bevuto e goduto.
    Grazie per l'intervento e per l'invito, tre o quattro enostrippati che vorranno venire da voi non faccio fatica a reperirli.
    @francesco
    La reperibilità è un problema il costo è più o meno quello che mi hai indicato tu però G.Arcari ci ha invitato in quel di Gussago e Darfo per cui fammi sapere quando calcherai il suolo patrio che organizziamo una macchina per il tour.

    RispondiElimina
  7. francesco piantoni4 marzo 2011 alle ore 15:50

    Luigi, Giovanni,

    io sono in Italia l'ultimo fine settimana di marzo: riusciamo a trovarci sabato 26?

    RispondiElimina
  8. Basta mandare una mail Ad Andrea che ti puo dire dove trovare i suoi vini...

    RispondiElimina