Come ho detto per il Vidur di Enrico Togni e il Marguitto di Martina il lancio twitterico dell’evento #barbera2 mi ha fatto venir voglia di assaggiarne qualcuna.
Volevo parlarvi di quella di Ferdinando Principiano la Romualda 2006 ma mi ha così sorpreso e affascinato che sono stato colto dalla sindrome di Stendhal per cui ci ho rinunciato.
Il lavoro, le settimane passate mi ha un po’ tritato e per scaricare la tensione la mia dolcissima ½ ha organizzato una cena a restaurant.
Alla Casa del Barolo (via Perugia 26/a), posto molto cool e molto New Yorkese con ragazzi simpatici, solerti e un cuoco tanto bravo quanto fine umorista.
La sera sono quasi sempre chiusi, telefonate prima.
Il posto in cui è ubicato poi, ricorda Tribeca o il Meat packing a New York una banlieu proche zeppa di relitti industriali.
Fico! non sembra neanche Torino.
E per un torinese ossessionato dal provincialismo è un bonus.
Il cibo era ottimo: tartare di fassone carciofi e grana, ravioli di carciofi con burrata, stinco di maialino con cavolo rosso e patate, bavarese all’arancio con scaglie di cioccolato, ma la cosa veramente cool era scegliere il vino tra gli scaffali dell’enoteca.
Mi trascinavo abbacinato tra i Baroli, i Barbaresco, i Chianti, i Montepulciano, i Super tuscans, le Barbere.
Barbere!
Uno sguardo e vedo la Barbera d’Alba Cascina Francia di G.Conterno e non resisto.
Scelto.
O lei ha scelto me.
Anche lei rispetto ai fratelli Baroli è figlia di un bacco minore.
Sarà che non ho quarti di nobiltà ma io amo i minori.
Per la prima volta al mio desco una bottiglia targata Giacomo Conterno.
Un’emozione anche solo visiva.
Per il mio portafoglio comunque un bel sollievo che non fosse un Barolo di uguali natali.
Leggo che nasce da un vigneto a Serralunga d’Alba di 10 anni d’età.
Sarà precoce però perché non pareva avere difetti di gioventù.
Non fosse per una certa muscolarità e baldanza.
Nebbioleggiava come amano dire i langaroli o i loro esegeti.
Barbera d’Alba DOC Cascina Francia 2007 di G. Conterno.
Colore vivissimo impenetrabile.
Naso di china, minerale con profumi di ciliegia e timo e menta imponente.
Concentratissima.
Balsamica.
A dire il vero non me la aspettavo così terrigna e orizzontale.
Corpo solido ma scattante di grafite e terra.
Calda e saporita.
Gran puledro di razza con muscoli e scatti nervosi.
Bonne degustation
Luigi
Mi sembla veramente ottimo.
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