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giovedì 29 agosto 2013

Pinot nero 2008 di Le Due Terre


Flavio Basilicata fa dei vini che stregano.
In gioventù sono chiusi, scontrosi poi negli anni si equilibrano e danzano sul filo sottile che divide  l’eleganza dalla ruvidità, si percepisce una sensazione ineffabile e subito dopo uno schiaffo, blandiscono e colpiscono.
E la sensazione finale che danno è del “capolavoro debole” cioè della realizzazione terrena e mortale di un vino perfettamente perfettibile e mirabilmente incompleto.
Il Pinot nero oggi è buonissimo e sembra navigare in una Borgogna italiana, mi chiedo come mai se ne parli così poco.
A boire.

Luigi


4 commenti:

  1. Ciao Luigi, io ho acquistato solo il bianco. Direi un po' costoso ma buono.

    Non che mi abbia emozionato. Mi sto accorgendo però che sono io che sto diventando troppo esigente.

    Da quello che ho capito la produzione va in prevalenza all'estero, tutta su prenotazione. Forse per questo non si vede in Italia e anche per questo costa molto.

    Comunque bravi.

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    1. I vini Friulani sono mediamente più costosi e questo, adesso, è un po' il loro limite, effettivamente.
      Il bianco a me piace sempre molto ed è uno dei pochi "macerati" che mi appagano.
      I loro vini comunque giustificano i prezzi che hanno (+o-) ;)

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  2. hey Luigi, il bianco che ho bevuto io non mi sembrava macerato. Ri-proverò.

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  3. Luigi, se ne parla poco perchè ce n'è poco -3000 bott. màs o menos- e dunque pochi hanno l'occasione di berlo. Borgognone nell'abito, furlano nel tratto.

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