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martedì 2 aprile 2013

Tre assaggi extra-ordinari. Di N.Desenzani


E poi capitano quelle settimane in cui quasi ogni bottiglia stappata è una sorpresa positiva.
La selezione continua, con la ricerca dell'occasione giusta, dei vini per imparare, a tratti porta dei frutti, che ripagano delle tante mezze o complete delusioni.
Sono bevute queste, che da un lato consolidano delle certezze, dall'altro danno nuovi spunti. Ma in ogni caso sono vini che danno felicità dalla prima all'ultima goccia della bottiglia, lasciando, se mai, un tocco di malinconia quando sono finiti.

Vignes centenaires "le ponge" 2010, Cabernet Franc, Le Moing
Di grandissima profondità. Stile no so2 lascia il gusto libero e mobile. Paga leggermente sul secondo giorno. Molto bella la struttura un po' ruvida, di forte espressività. Un selvatico turbine di bosco, terra, fruttini, sassi. Tannini, acidità, contrasti. Austero e fresco.

So San 2010, Tai Rosso, Maule
Grenache al cubo su suoli vulcanici, freschezze da brivido. Acidità bellissime, spolverate di zucchero a velo. Frutti di bosco maturi dolcissimi. Tabacchi e drogherie di una volta. Golosità. Pasticceria. Persistenza balsamica. Mmmmm chebbuono. E i denti lisci, il cavo fresco pulito e profumato e una beva da coma etilico. Naso pungente, boschi. Tannino continuo e liscio, come di lavagna. Talco mentolato. Plus: nonostante no so2, al secondo dì ancora perfetto.

Adonis 2010, Pineau d'Aunis, La Grapperie
Una sorta di Grignolino storico, per corpo, trama, colore e stile. Vinificazione classicissima nel miglior dei sensi. Fresco, beverino, ma anche incisivo intenso e pieno di sfumature. Acidità viva, un finissimo tannino, sottile, con sentori di vecchia cantina sulla leggera aromaticità del Pineau d'Aunis. Molto bello.

Tanto per sintetizzare. Metto una lista di spunti che mi hanno fornito questi tre vini 2010.

1) Vigne centenarie, cosa ti danno in più.
2) No so2 aggiunta, cosa dà in più e talvolta in meno.
3) Nul n'est cencé ignorer la Loire!
4) Tai Rosso e Grenache, più che una identità ampelografica, vini che si assomigliano (penso a Gramenon, ma anche a qualche storica Granaccia di Quiliano).
5) Suoli vulcanici.
6) Come il Tai/Grenache legge il terreno.
7) Grenache, vitigno emozionale (credit to @RiccardoAv)
8) Pineau d'Aunis, le infinite soddisfazioni dei rossi leggeri quasi rosati.
9) L'analogia fra il Pineau d'Aunis e il Grignolino.
10) ...

8 commenti:

  1. Il Vignes centenaires le ponge de Le Moing è in cantina che mi attende. È già la seconda volta che allungo la mano per prenderla, poi, tentenno e penso che non sia quella l'occasione giusta per aprirla.
    Quanti scrupoli!

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    1. Questi cab franc da piante antiche, ma vinificati in totale freschezza (in questo caso credo integralmente coi raspi e pigiati a mano (!) e svinati in vecchie botti a terminare la fermentazione), hanno proprio nell'immediatezza la loro vocazione. Sono un concentrato di terroir con ben pochi orpelli intorno. Per me non sono vini da meditare, ma propio da tracannare, per avere un'impressione intensissima. Il contrario se si vuole dei vini da affinamento. Anche se sono convinto che tra cinque o dieci anni questa bottiglia avra sempre un senso. Profondo.

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  2. Il So San lo assaggiai a Gusto Nudo lo scorso anno. Mi piacque davvero molto. Ricordo che aveva una gradazione parecchio elevata perfettamente fusa tra le componenti del liquido che quindi non prevaricava. Non sono riuscito ad acquistarlo perchè Francesco non ne aveva con sè.

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    1. Metti l'accento su una questione importante. Infatti chiacchierando con altre persone su questa etichetta di Maule, molti rilevavano come un handicap l'alta gradazione. Tuttavia in questo 2010 invece l'alcool è moderato (non ricordo se 13 o 13,5). E la beva ne guadagna di certo in fragranza e leggerezza. Non so, e sarebbe interessante saperlo, se Maule abbia ottenuto il risultato con tecniche di vigna e/o cantina o se sia un caso dell'annata, ma sospetto che la prima ipotesi sia probabile. Avevo infatti sentito dire che Maule stava sperimentando delle tecniche di raccolta di parte dell'uva in fase precoce per poi poter modulare il futuro vino mosto in freschezza e acidità. Ma ovviamente la mia è una supposizione. Dovremmo chiederlo all'artista.

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    2. Non ricordo l'annata che ho provato, ma se non erro la gradazione superava i 15° (forse era intorno ai 16° ma nn sono sicuro). Eppure all'assaggio non l'avresti detto minimamente.
      Non sapevo di queste prove da parte di Maule, ma mi unisco al tuo interesse ed alla tua curiosità per svelare l'arcano.

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    3. dai dai, parliamo di gradazione, parliamo di alcol ...

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  3. Il punto 8 è quello che preferisco. La soddisfazione di trovare nel bicchiere vini che servono la tavola è impagabile. Sto pensando a tutti quei vitigni considerati minori solo perché hanno una gran beva, ma non ti restano in bocca un mese. Grignolino, schiava, gamay, ecc. ce ne sono tantissimi.
    Bel post, bravo.

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  4. appena ordinati So San e Le Moing (di quest'ultimo ho preso tutto), per quanto ancora queste tue preziose note saranno a gratis? :)

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