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mercoledì 11 gennaio 2012

_champagne demi-sec Yves Ruffin_

ChampagneYves Ruffin, Premiere cru, Demi Sec elaborè en foudre de Chene à Avenay Val d’Or.


Nell’epoca della riproducibilità elettronica delle mode.
Che anch’io, mio malgrado cavalco e subisco.
Mi sono ubriacato di Pas Dosè, Dosage Zero, Brut Nature, Extra Brut.
Buoni, buonissimi.
Territorialissimi, si sente la maturazione delle uve au point.
Però mi sono chiesto.
I tanto vituperati Demi Sec e gli ormai scomparsi Doux.
Dove sono, come sono, cosa ci perdiamo? In nome dell’ennesima crociata effimera e bizzosa.
Ogni esaltazione del nuovo ha in sè l’oblio e la mortificazione del diverso, dell’altro.
Allora sono andato alla ricerca del negletto e l’ho trovato in perfetta forma, neanche conscio di essere dai più additato come traditore della champagnità, era lì sullo scaffale vicino al fratello extra brut.
Io ci ho pasteggiato,
come aperitivo era formidabile né troppo secco né troppo morbido grande interprete della medietà positiva, tranquillizzante e salvifica,
sulle ostriche il lieve dolce stemperava la salinità imperiosa accompagnando la grassezza delle carni.
Sul pane nero imburrato esaltava le rotondità untuose e aromatiche.
Sino al panettone dove trionfava nell’estenuarsi citrino dei canditi.
Quanti hanno mai bevuto uno Champagne Demi sec?
Per questa esperienza ho utilizzato un bio-Champagne della prima ora.
Affinato in legno grande.
E’ affilato e aristocratico come quelle stupende katana giapponesi.
Morbido e largo al naso e per un nano secondo anche in bocca.
Poi ti punisce e pizzica di citrino.
Poi riblandisce con velluto finale.
Elegante il giusto.
Ruvido il giusto.
Perfetto sempre, soprattutto quando bere non è solo un aspetto culturale ammalato di alternatività e antagonismo ma anche un piacere un po’ scollacciato, sensuale e insieme infantile, semplice.
Mai mancherà un demi sec dalla mia cantina.

 “grappoli colti
sfiorati dalla brezza
scorgo il futuro”

 Haiku n°2, Sorsi di Haiku. 37 haiku sul vino, Slawka G. Scarso

Bonne degustation

Luigi


7 commenti:

  1. Sembra che tu ti sia ripreso bene dall'influenza!
    Davvero bel post, con stile demi sec!

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  2. Anche io bevo spesso il Demi Sec con vari abbinamenti,gli italiani secondo me sono poco propensi a spendere per comprare uno champagne così dosato,come d'altra parte hanno difficoltà con i non dosè.In Francia invece sono molto apprezzati, leggendoti mi è venuto in mente l'abbinamento dell'Exquise di Selosse col nostro panettone artigianale,non troppo dolce,ha stupito e piacevolmente sorpreso lo stesso Anselme!

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  3. Fabio,
    io ho anche accompagnato il panettone col demisec però come sostenevi in un tuo post sui moscati non ha la potenza aromatica e la morbidezza per essere la vera risposta al dessert.
    Il Ruffin ha comunque basi di buona qualità e nello stile della casa anche una certa complessità.
    Beaufort è hors cathegorie non c'è storia.

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  4. Francesco,
    il panettone che ho abbinato era anche lui artigianale non troppo untuoso nè zuccherato e i canditi si sposavano molto bene coi profumi e i sapori dello Champagne, bisogna ammettere che però non sempre si riesce in questo intento, le durezze del vino e la poca aromaticità talvolta stridono con il dolce.

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  5. straquoto fabio. l'intuizione sui demi è correttissima luigi, sono vini che aiutano e molto alcune spigolature in abbinamento. a me piace la bruttetudine, l'eleganza dritta dei pas dosè, però il demi mi acchiappa!!

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  6. Luigi, un amico è stato recentemente in Champagne e tutti i produttori gli hanno detto che i non dosati o i "poco" dosati sono una moda Italiana, Spagnola ecc. Loro prediligono i Demi-sec appunto perché più malleabili in abbinamento con la loro cucina. P.s. I Pas Dosè hanno meno costi di produzione e spesso sullo scaffale li troviamo a prezzi più alti dei loro fratelli maggiormente dosati. Per loro questo è un ulteriore guadagno.
    Bel post e che voglia di Demi-sec mi hai fato venire!

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  7. Grazie a tutti per gli interventi, sono contento di aver intuito un tema che si è rivelato interessante e in leggera controtendenza, il prossimo passo sarà trovare qualche residuo produttore di Doux e assaggiare stay tuned.

    Nota di servizio:
    nella giornata di ieri e oggi ho avuto problemi con il post.
    Mi scuso con Fabio Cagnetti ma per motivi tecnici ho rimosso il suo intervento, molto interessante, lucido e centrato come sempre, poi per una serie incredibile di concomitanze non sono più riuscito a pubblicarlo e ho perso il testo.
    Se Vuoi reintervenire sappi che è stata mia incapacità e giammai opera della "scure censoria".
    Luigi

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