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mercoledì 17 aprile 2013

un non post sul Lambrusco di Vittorio Graziano



Aver aperto il bar a due Emiliani come Andrea e Riccardo mi ha portato, inevitabilmente a bere Lambru e altre amenità frizzanti per lo più sconosciute in terra sabauda.
Non me ne pento affatto perché i nuovi avventori sono molto simpatici e i vini che hanno portato sono “vini amorosi”.
Sono un inno alla profondità delle superfici, alla complessità del semplice, organoletticamente viaggiano nella terra di nessuno, spesso demonizzata, della piacevolezza, della sete.
Dissetano e soddisfano, poi dopo se rimane il tempo, dopo le risate e i festeggiamenti, magari, fanno pure pensare.
Sono ancestrali? Colpiscono il corpo calloso e stimolano il lato più antico del nostro cervello?
Io direi di sì e ignorano il lobo frontale e le aree della parola, meglio, tanto di parole c’è ne sono già tante e molte dette a sproposito (questo blog è campione del mondo di parole inutili).
Questi vini, ad esempio io adoro le malvasie frizzanti, danno dipendenza e obbligano ad un consumo compulsivo e finiscono sempre molto prima degli altri.
Perché me li avete fatti scoprire, amare, cosa mi attira nelle bolle, nelle spume rossastre, nei tannini urticanti, nelle amaritudini aromatiche?
Credo siano i vini più territoriali che ci sono perché contengono l’uva, i luoghi da cui provengono, la mano del vigneron e anche la gioia del futuro bevitore, forse per questo sono amorosi.
Kampai

Luigi

Poscritto
Sono mesi che una bottiglia vuota di Lambrusco di Vittorio Graziano occhieggia da uno scaffale dell’ufficio e chiede di essere raccontata ma non ero mai pronto, mi sembravano sempre vuote le parole con cui avrei potuto descriverne i profumi e i sapori.
Da questa incapacità è nato il post.

7 commenti:

  1. Il Fontana dei Boschi mi piace coi suoi pregi e suoi difetti : ci sarebbero mille perchè e nessuno in particolare. La malvasia con le bolle puo' essere vino sublime (vedi il metodo classico di Podere Pradarolo), più in generale è probabilmente la mia bevanda (nel senso più nobile del termine) preferita in assoluto.

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    1. Nic il Metodo Classico di Podere Pradarolo mi manca e questo è grave, dovrò porci rimedio, grazie di essere passato dal nostro bar.

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    2. Ci passo sempre volentieri dal vostro bar perchè avete cose buone e non si paga. Il problema è che non si beve nemmeno e la sete resta, anzi cresce :-)

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    3. Allora ti aspettiamo alla prossima degustazione che faremo al "bar" però qualcosetta si pagherà.

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    4. Ok cercherò di sopravvivere :-) P.S. Il Lambrusco, oltre al sughero, aveva un ulteriore tappo a corona? Se sì di che colore? Insomma, versione sboccata o col fondo?

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    5. Nic se ti dico che non ricordo come era tappato mi leggerai ancora?
      Forse Riccardo che me lo ha omaggiato se lo ricorda.

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  2. "Dissetano e soddisfano, poi dopo se rimane il tempo, dopo le risate e i festeggiamenti, magari, fanno pure pensare." Questa frase Luigi è da incorniciare, spiega chiaramente la tipologia e rende l'idea del vino, dell'uomo e del territorio.

    Concordo con Nic Marsél, i vini di Graziano, non solo il Fontana dei Boschi - tutti - attraggono appunto per non essere mai precisi. Ho grande stima per quell'uomo.

    Al Vivit ho finalmente sentito tutti i vini di Podere Pradarolo (Spumante a parte) e mi hanno stupito davvero. Andarli a trovare in cantina, ormai è d'obbligo. Tra l'altro, sono passati su Odoriterziari e ci hanno pure invitati.

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