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mercoledì 7 ottobre 2015

Il Gewurztraminer secondo Cristiana Galasso, cronaca di un pranzo di fine agosto in Abruzzo Citeriore

Di Vittorio Rusinà 
 
Dopo il lungo viaggio dal Nord è una gioia sedersi al tavolo della "cucina all'aperto" davanti alla cantina di Cristiana Galasso, gli occhi alla piccola vigna di muller thurgau e alla grande vigna più in su sulla costa della collina, vigna che un giorno verrà, così dicono i segni nell'orizzonte.
"Assaggiate quest'uva!" ci dice Cristiana, posando sul tavolo imbandito, un grappolo dagli acini color del sole con sfumature di tramonti "E' Gewurztraminer, l'uva più buona che c'è."



In effetti è un trionfo di bontà, io, Eugenio e Riccardo rimaniamo basiti spiluccando l'uva, è buonissima.
Ma la vera magia è quella di farci assaggiare un calice di Gewurztraminer ancora sulle bucce, ormai da quasi un anno, un piccolo esperimento con l'uva vendemmiata nel 2014.



In un attimo è come essere trasportati ad un'era antica, quasi preistorica, di fronte al vino primordiale.
E tutto intorno fu silenzio, Dioniso era lì con noi, solo le api osavano avvicinarsi ai calici, e fu estasi.

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