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mercoledì 16 maggio 2012

parigi in tre mosse di Gastrofanatico


Ogni anno a Parigi decine di nuovi ristoranti aprono i battenti e altrettanti ne chiudono, così orientarsi - se non ci si vuole affidare allo standard delle guide - non è facile. In questo post vi propongo tre posticini, provati col mio amico Marco, che a Parigi ha deciso di viverci, a Belleville, uno dei quartieri più colorati e interessanti del momento, è proprio da qui che parte il nostro percorso.

A due passi dalla graziosa piazza di MenilMontant, la Boulangerie, è tra i ristoranti più dibattuti della jeunesse parigina. Non si discute tanto la qualità dei piatti, schietti e sinceri, quanto il prezzo, per alcuni considerato un po' troppo alto. L'ambiente, ricavato da un'antica panetteria da cui il nome, è  friendly - i francesi mi perdonino l'inglese -, direi da brasserie, sebbene la qualità dei piatti come quella della carta dei vini siano superiori. La casa propone un menu a 34 euro, con tre portate, da scegliere tra entrée, secondi e dolci. Principe della tavola un fantastico, quanto discusso, foie gras, delicato e gustoso appena scottato circondato da una riduzione di aceto balsamico. A seguire un bel pezzo di carne bovina al sangue cotta al forno e poi flambata, servita con delle patate novelle saltate al burro. Infine una vacherin al melone, con pezzetti di meringa che si frantumano docilmente in bocca donando insieme alla crema chantilly una sensazione di paradisiaca freschezza. Prodotti genuini preparati con cura, con un mix di simpatia e cura dei camerieri promuovono sicuramente la Boulangerie.



Poco lontano, dall'altra parte di Belleville, a due passi dall'ospedale Saint-Louis il giovane titolare di una rivendita di vino ha deciso di misurasi con la cucina. Le Verre Volé, letteralmente il bicchiere rubato, è un'enoteca aperta a pranzo e cena. Cucina a vista senza fronzoli. Pochi coperti, non più di una ventina in dieci tavolini con sedie di legno colorate, rosse verdi e blu, oggetti curiosi raccolti nel tempo insieme ai manifesti di concerti e iniziative più disparate incollate sul bancone, regalano al locale una straordinaria aria familiare. Le due pareti principali, a destra e sinistra, sono rivestite da scaffali con bottiglie di vino, dove insieme a prodotti conosciuti si trovano vere e proprie chicche. La carta propone una serie di piatti classici, preparazioni semplici da  materie prime fresche di facile reperibilità, mentre il menù del giorno cambia di stagione in stagione, di giornata in giornata. Qui si è orientato il mio occhio e poi il mio palato, scegliendo una composizione di calamari dei paesi Baschi, spadellati nel loro inchiostro e pomodoro con una leggera polentina accanto. A seguire formaggi caprini. Tutto accompagnato da un blanc Côtes du Rhône del 2007. Iniziativa interessante, da ritornarci.



Dalle parti di Bastille invece ecco il più elegante dei tre, vecchie fotografie, legno e specchi. Le Square Trousseau è un ristorante che propone addirittura una sala privata, fino a diciotto coperti, per occasioni particolari. Pur essendo una di queste, l'incontro con un vecchio e caro amico lo è sempre, abbiamo preferito cenare all'aperto, su uno dei tavolini allestiti sul marciapiede. Iniziamo con un piatto di escargot, succulente con un intincolo di prezzemolo, aglio e burro, e poi una signora tartare di manzo tenerisso tagliata al coltello, forse un po' troppo condita da una salsa tartare leggermente piccante e vinagrette, accompagnata ad un abbondante piatto di french fries sottili e tagliate a mano. Un Nicolas Bourgueil (Valle della Loira) rosso, troppo giovane, del 2009, accompagna le portate. Il servizio è molto cortese, ma assai formale, nulla a che vedere con i ristoranti precedenti e anche il conto è più salato. Quella era la sera decisa per la tartare, buona, ma a Parigi c'è sicuramente di meglio.



La Boulangerie
15 rue del Panoyaux
tel 01 43 58 45 45
Paris


Le Verre Volé
67 rue de Lancry
tel 01 48 03 17 34
Paris


Le Square Trousseau
1 rue Antoine Vollon
tel 01 43 43 06 00
Paris

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