Non
vorrei essere tacciato di francofilia enoica.
Però
Les Traverses VdF 2011, L’Anglore di Eric Pfifferling, che abbiamo bevuto
Tirebouchon ed io.
Era
molto buono.
Di
una bontà fresca e superficiale.
Glu
glu.
Si
intuiva comunque una struttura e un anticipo di profumi d’evoluzione che
promettevano molto.
Pietro
Vergano del Consorzio ce lo ha consigliato e ci ha detto:
“Sono
l’unico in Italia ad avere i vini di Pfifferling”
Rincara.
“Ho
fatto mille chilometri in un giorno per andare da lui e mi ha dato solo 24 bottiglie! Comunque
è il re della macerazione carbonica!”.
Eric
Pfifferling a Tavel (Aoc communale dedicata esclusivamente ai rosè), vendemmia
poi lascia una notte le uve in cella frigorifera, poi le mette in cemento e le
satura di CO2 e le lascia macerare per tre settimane.
Poi
unisce le masse, aggiunge 1,5 gr/hl di So2 (non aggiungerà più So2 in nessuna
fase) e affina in barrique usate, nessuna chiarifica né filtrazione.
Tavel
è nella Vallée du Rhone del sud, vicino a Chateauneuf-du-Pape, una zona in cui la
quantità di cultivar utilizzate è la più alta di Francia, un vero problema
memorizzarle, un peccato non sperimentarle.
Da
quà verso il mediterraneo e la Spagna il syrah comincia a cedere il passo alla grenache, alla mourvedre, al
picpoul, al cinsault, al carignan...
Nel
Les Traverses ci sono syrah al 70% e grenache al 30%.
Mi
aspettavo una preponderanza di frutto, invece no.
Un
pochetto c’è ed è croccante ma non invasivo e unificante.
Bisogna
aspettare che si apra.
Poi
compare il pepe, le spezie e una nota affumicata di incenso.
Untuoso,
rinfrescato da una sensazione vegetale di raspo.
Bizantino.
Anche
se si sa che:
Bonne
degustation
Luigi
Poscritto
Sono
sempre più convinto che la quasi assenza di solfiti (esogeni) renda i vini,
delicati forse ma questa è cosa da tecnici, soprattutto molto espressivi e
molto complessi e comunque godibili sin da giovani.
Sono
sempre più convinto che i vignaioli francesi sui "vin de soif" siano ere
geologiche avanti a noi.
Qualche post fa proponevi (ironicamente ma non tanto) una black list dei produttori che praticano esorbitanti prezzi in fiere etc. Nei miei desiderata c'è una lista di vini con l'assenza (o quasi)di solfiti. bello trovarla almeno nella calza della Befana...
RispondiEliminaPaolo accuso ricevuta,
Eliminaprovvederemo!
Mi unisco al "provvederemo".
EliminaNon mancano.
Sulla questione Black List ci sarebbe anche da lavorare con Niccolò alla Terra Trema abbiamo visto da parte di molto vignaioli una interpretazione molto libera del PS (a cui peraltro bisognava sottostare per partecipare) a tal punto libera che spesso il PS di TTrema diventava superiore al prezzo di enoteca.
EliminaPoteri dell'economia neoliberista! O della matematica finanziaria!
Però così facendo i nostri prodi fottitori accedono a delle fiere a basso costo partecipativo, che includono la vendita (molte altre più blasonate non includono la vendita e quindi sono dei costi puri) per cui si fanno pubblicità, rientrano dei costi fregando organizzatori, consumatori e i pochi vignaioli onesti.
Bella proposta Paolo!
EliminaMi accodo nella fila dei desiderosi ricevitori della NoSO2 List. :)
Concordo in toto sui "prodi fottitori neoliberisti" (al Leonka stonano neh), anch'io a LaTerraTrema sono rimasto stupito dai prezzi a volte troppo alti, per non parlare di prezzo sorgente, e mi chiedo se la crisi economica che colpisce la mia piccola attività colpisce anche le attività dei produttori di vino oppure no :)
EliminaParlando di WhiteList a LaTerraTrema applausi a Denny Bini e ai suoi buonissimi frizzanti a 5 euro.