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martedì 6 dicembre 2011

#VINICOLKI_

Pubblico con piacere questo post di Vittorio Rusinà alias Tirebouchon che in pieno fuori gioco, anticipa una ricerca iniziata da poco e ancora in fase embrionale, nata dalla sua passione e dal suo grande senso della frase che lo contraddistingue e da mie suggestioni oniriche.



#VINICOLKI

#vinicolki nasce dallo studio degli appunti di uno dei più grandi vignaioli che abbia mai conosciuto: Randall Grahm, un genio (for me) che sa coniugare la capacità di fare business con il suo essere visionario e percettivo, al servizio della sua azienda che si chiama Bonny Doon Vineyard e al servizio di tutta la viticoltura mondiale.
Recentemente invitato insieme ad alcuni grandi nomi del mondo del vino a Hong Kong per Wine Future, Randall ha parlato di un prossimo futuro con vini che possiedono “a life force, a sense of ch’i” che potrebbero trascendere l’attuale metodologia con cui il vino è analizzato e discusso.
A giugno era apparso un post sul LAWeekly in cui era scritto: ” Wines of terroir: they have life force or chi,” says Grahm. Noting that “it’s not just hippie-dippy, it’s demonstrable, and as they resist oxidation, they’re more stable once a bottle is opened.”
E’ da qui che qualcosa ha incominciato a frullarmi nella testa, è da qui che è nato insieme al lavoro pratico “invigna&cantina” di Luigi Fracchia il progetto #vinicolki , un progetto aperto a tutti quelli che sentono affinità con le idee di Randall Grahm, che desiderano andare al di là delle apparenze e condividere una visione, una percezione.
Luigi Fracchia ha iniziato a scrivere sul suo blog http://gliamicidelbar.blogspot.com/ di vini che secondo la sua percezione possono essere visti come #vinicolki e devo dire che condivido le sue valutazioni, #vinicolki è un esperimento, una provocazione a uscire dai soliti binari e percorrere una nuova strada.

Di seguito alcuni link con la visione di Randall Grahm (in inglese) e un post di Maria Grazia Melegari sulla visita di Randall Grahm in Italia (febbraio 2011)
http://www.harpers.co.uk/news/news-headlines/11292-randall-grahm-predicts-a-future-with-nutritional-wines.html
http://blogs.laweekly.com/squidink/2011/06/randall_grahm_bonny_doon.php
http://www.soavemente.net/soavemente/2011/02/a-trip-with-le-cigare-volant-randall-grahm-al-ristorante-ratan%C3%A0-di-milano.html
https://www.bonnydoonvineyard.com/

Vittorio Rusinà

3 commenti:

  1. Mah.
    staremo a vedere.

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  2. Ringrazio entrambi della citazione, che leggo solo ora. Se non ho capito male quel col ch'i ( che avete trasformato in colki) identifica il non so che di indimostrabile che troviamo in certi vini di terroir che si dimostrano indistruttibili all'ossidazione. Dico bene? Curioso, interessante, se è così. C'è un che di esoterico nella sigla, molto aderente al carisma un po' istrionico del R.G.
    Da qui a farne una categorizzazione, forse ce ne corre, ma vi seguo, poichè prima provare e poi parlare.
    Abbraccio.
    MG

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  3. cara M.Grazia,
    non credo che sia possibile che la categoria #vinicolki da noi proposta possa avere derive tassonomico compilative per due motivi.
    Il primo è che è una categoria empatica, del sentimento ad altissima componente irrazional/soggettiva.
    Il secondo è che Vittorio ed io siamo tutt'altro che degli organizzatori, al più propugnamo l'anarchia.
    L'unico paletto da superare per essere aspiranti vini colki è quella di una naturalità agro/enologica credibile.

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