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domenica 30 giugno 2013

Nespola




Matura all'inizio di maggio, il suo gusto è delicato e particolare, ha un fresco e spiccato aroma floreale, che persiste anche nei frutti più maturi. La tenue nota acidula, è dovuta al contenuto di acido formico e acetico.
In Sicilia è il primo frutto primaverile a colorare i banchi dei mercati.
Esistono due varietà di nespole ben diverse tra loro, entrambe appartenenti alla famiglia delle Rosaceae:
NESPOLA COMUNE
Mespilus germanica, di origine europea, il frutto viene raccolto in autunno, e diventa commestibile solo dopo la maturazione, che avviene dopo settimane di riposo sulla paglia in un luogo buio e ventilato. Il frutto acerbo ha un elevato contenuto di tannini, che lo rendono sgradevole al palato.
NESPOLA DEL GIAPPONE
Eriobotrya japonica, arrivata in Europa nel settecento, coltivata nel Mediterraneo e in California. In Italia è diffusa soprattutto in Sicilia, Nespola di Trabia, Precoce di Palermo, Nespola di Ferdinando e in Calabria.
Le varietà coltivate in Spagna danno frutti più grandi, dal peso di oltre 60 g, il colore arancio più pallido della buccia e la polpa è biancastra.
Le varietà Siciliane hanno sulla superficie esterna macchie brune e lievi ammaccature, imperfezioni che sono indice di maturazione. Il peso del frutto si aggira intorno ai 30 g, la buccia e la polpa hanno una tonalità aranciata più carica per il maggiore contenuto di carotenoidi. Hanno un sapore più zuccherino con sentori di vaniglia.
La nespola contiene molta acqua e fibre, 47 kcal per 100 g di parte edibile, vitamine B, C, carotenoidi, minerali tra cui rilevanti quantità di potassio, fosforo, magnesio e calcio.
Acquisto e conservazione
Frutto molto delicato, non si conserva a lungo in frigo e tende a oltrepassare velocemente il grado di maturazione, consiglio di acquistare solo le quantità da consumare nell'immediato.

Come avevo anticipato la mia passione ossessione per la Namelaka mi stimola a sperimentarne nuove varianti, l'ultima che ho elaborato, all'assaggio, ha superato ogni aspettativa!
Non siate suscettibili alle sfumature di grigio, il sesamo nero ha una caratterizzante nota di nocciola tostata, aumentarne la quantità solo ai fini estetici avrebbe compromesso l'equilibrio del gusto.
Cercavo una nota fresca, acidula e fruttata da abbinare alla crema e ho scelto proprio la nespola.
Essendo ricca di tannini tende facilmente a perdere il brillante colore, ma il problema si risolve grazie alla tenica utilizzata da  Fiordifrolla: la cottura in forno dei frutti a 120°C.
Ho decorato con dei cristalli di manna e semi di sesamo nero.

 Namelaka Opalys al sesamo nero e coulis di nespole


 Namelaka Opalys al sesamo nero
per 6 piccole verrines:

100 ml di latte fresco intero
5 g di glucosio
5 g di gelatina in fogli
125 g di cioccolato Opalys Valrhona 
(sostituibile con altro cioccolato bianco di qualità)
30 g di crema di sesamo nero (io l'ho acquistata qui)
200 ml di panna fresca

Mettere a bagno la gelatina in acqua fredda per 10 min.
Tritare il cioccolato.
Portare dolcemente a bollore latte e glucosio, aggiungere la gelatina e mescolare, fuori dal fuoco emulsionare il cioccolato e la crema di sesamo nero con il frullatore ad immersione, versando a filo la panna, evitando di incorporare aria.
Versare nelle verrines scelte, coprire con pellicola per alimenti,
lasciar riposare in frigo almeno 6 ore.
La Namelaka raffreddando gelificherà. 

Coulis di nespole
 
600 g di nespole
1/2 baccello di vaniglia Bourbon Madagascar
30 ml di panna fresca
zucchero a velo facoltativo

Preriscaldare il forno a 120°C in modalità statica.
Disporre in una teglia rivestita da carta forno la frutta lavata e asciugata, infornare per circa 30 min.
La superficie si scurirà, ma la polpa non subirà ossidazione.
Lasciare intiepidire, prelevare la polpa e porla in un contenitore dai bordi alti, aggiungere la vaniglia e con un frullatore ad immersione ottenere una purea.
Le nespole sono fibrose, ho dovuto aggiungere poca panna per rendere il composto più vellutato..
Una possibile variante potrebbe essere quella di utilizzare la pesca, in questo caso non sarà necessaria..
Versare un sottile strato sopra la namelaka.

Decorare con cristalli di manna e sesamo nero.

Rossana

4 commenti:

  1. Adoro la nespola germanica, che noi piemontesi chiamiamo "puciu" (da non confondersi con un altro sostantivo dialettale molto simile ma dal significato volgare, che il titolare di questo blog ben conoscerà!): è immancabile a fine pasto nelle tavolate natalizie.
    Trovo favolosa anche la nespola giapponese e non capisco perché oramai non incontri più il gusto dei consumatori, tanto da essere quasi scomparsa dai mercati. A dire il vero si trovano solo più quelle spagnole che, seppur buone, non compro per motivi di autarchia gastronomica. E da quando il mio vicino ha abbattuto la pianta che aveva in giardino, dalla quale ero solito "rubare" qualche frutto, anche la produzione locale si è azzerata!
    Complimenti per la ricetta: vien voglia di afferrare il bicchierino per assaggiarla!

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    1. I frutti vengono raccolti ancora acerbi e il sapore di quelle spagnole non ha le stesse sfumature aromatiche del prodotto nazionale, secondo me è per questo che ormai il consumatore non le richiede facilmente.
      So cosa significhi perdere questo albero in giardino...sempreverde e dalla bellissima fioritura invernale, in Sicilia è diffuso anche il miele, delicatissimo e dalla consistenza unica.
      Non ti resta che ripiantarlo, anche in un grande vaso.
      Grazie per aver condiviso la tua esperienza ;D

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  2. "Con il tempo e la paglia maturano anche le nespole" antico proverbio piemontese ..destinato in genere ad adolescenti un po'..scavezzacolli.. Mia madre adorava le nespole ed io , fino a pochi anni fa, in perfetta controtedenza non riuscivo a trovare nulla di particolare in questa strana simil albicocca..
    Da qualche anno invece . è diventata il frutto della nostalgia..e dell'inizio dell'estate: mi piace scoprire l'aspro iniziale che si trasforma lento in un dolce mai troppo dolce.
    Per ora mi son limitata a divorarne discrete quantità in poco tempo perchè è come cogliere l'attimo fuggente: la maturazione perfettta dura poco
    .Aspetterò con impazienza la prossima stagione per provare queste tue ricette/ leccornie..da sapore di sole..

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    1. Il proverbio è universale...
      Anche per me vederle sui banchi del mercato segna l'inizio dell'estate.
      Col nostro clima le nespole maturano già ad aprile.
      E poi il fatto che siano "limited edition" invita davvero a cogliere l'attimo.
      La scoperta della tecnica di cottura di cui sopra, che permette di preservarne il colore dall'ossidazione mi ha dato la possibilità di provare anche a trasformarle in sorbetto e spero l'anno prossimo in confettura.
      Grazie Bianca, spero di ingolosirti presto...

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