Il Barbacarlo*, probabilmente, oltre che un vino (e questo non si discute) è anche una categoria.
Forse, meglio, come dice Niccolò Desenzani è un particolare che ha in sé un universale.
Questo concetto universale o categoria è quella dei vini antichi.
Archetipici.
Ancestrali.
Vino d’un tempo che rammemora come la madeleine di Proust la nostra infanzia e,
quando si schiarisce la nebbia, si vedono, sul fondo del calice, il campanile e le case del paese, si sente l’odore della terra umida e il rasposo latrare dei cani.
Si percepisce indistintamente una quasi comprensione, un’intuizione della nostra evoluzione.
Dal caucaso, alla mesopotamia, dal bacino mediterraneo al cristianesimo.
Vino cibo, vino memoria.
In questa categoria non esiste il concetto di piacevolezza, di buono.
Perché è una categoria trans-storica e trans-etnica, ogni periodo storico, ogni etnia ha il proprio concetto di gusto e piacevolezza.
Se prima non conosciamo la sua storia e lo beviamo alla cieca perdiamo il novanta per cento del suo significato.
Non possiamo scinderlo dal suo essere nel mondo e per il mondo.
Non chiedetemi se mi è piaciuto.
Non chiedetemi nulla, è nell’oblio, nel tortuoso fluire delle ere da ricercare il suo senso.
Bonne degustation
Per una degustazione seria leggete Jacopo Cossater.
Bravo Luigi! Prima di te solo Gianni Brera era riuscito a scrivere di questo vino con tanta semplicità introspettiva! E da oltrepadana innamorata di queste colline dico che l'Oltrepò è anche, soprattutto, questo.
RispondiEliminaSono imbarazzato e non nego anche un po' lusingato dal tuo commento. Grazie
EliminaDetto in parole povere: non basta bere una singola bottiglia per avere un'idea di questo vino, tocca preparare una batteria di varie annate, invitare qualcuno, tipo Jacopo Cossater, che ne ha bevuto a secchi e che conosce la terra dove crescono le vigne. Mi piace questo Barbacarlo che è anche una categoria e che conduce al silenzio, alla meditazione, al tortuoso fluire delle ere, al Ki.
RispondiEliminaVino da bere in compagnia.
Dove volete, quando volete. :)
EliminaE ovviamente grazie a Luigi per la citazione.
Quando l'ho portata per assaggiarla, a cena con Simone Morosi, lui mi ha chiesto:"perchè il Barbacarlo?" io ho risposto:"perchè piace a Jacopo!".
Eliminahaha, quale onore.
EliminaDi solito questo tipo di descrizioni si usano per giustificare vini non buoni :-P "Perché è una categoria trans-storica e trans-etnica, ogni periodo storico, ogni etnia ha il proprio concetto di gusto e piacevolezza.
RispondiEliminaSe prima non conosciamo la sua storia e lo beviamo alla cieca perdiamo il novanta per cento del suo significato."
Lo sò che vuoi provocarmi, ma non ci riuscirai!
EliminaIl vino era così buono che sfuggiva da ogni catalogazione e andava a costituire una categoria a sè.
Però il buono è soggettivo e storicizzato comunque e tutto questo parlare dei vini buoni mi perplime, visto che il gusto è cambiato moltissimo già solo negli ultimi dieci quindici anni.
Che bisogna conoscerne gli aspetti storici concordo.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il vino in se, dalla recente visita a Broni, devo dire che tra le altre cose quello che m'è sembrato di capire assaggiando un bel pò di annate è che, quelle con un bel residuo zuccherino sono da considerarsi buone/ottime quelle secche invece, non eccezionali. Io personalmente ho apprezzato anche 2002 e 1996 (ribevuto poi anche a casa, con presenza di ri-fermentazione) che non sono considerate eccellenze.
Certo è un prodotto molto legato al filosofico ecc..perchè cmq sotto l'aspetto "tecnico", non è proprio ineccepibile, ed allora qui devono entrare in gioco le sensazioni di cui si parlava nel post di Niccolò, credo.
Il post infatti non verte sulla degustazione del Barbacarlo 2005 e le sue descrizioni organolettiche, ma proprio su quella sensazione di "universale" di categoria ontologica che il vino richiamava in mente.
EliminaSe vogliamo la perfezione bisogna cercarla altrove.
Quando leggo di rifermentazioni e di vini non ineccepibili mi viene già l'orticaria :-)
RispondiEliminaUn antistaminico e ti passa subito! ;-)
EliminaTi perdi il meglio! Soffro per la tua condizione;-)!
EliminaNic devi capire che Roberto è un caso disperato di sindrome da enofighetto anni 90, la più virulenta di tutte, l'ho preso in cura ma basta che non ci si veda per un po' e rispolvera lieviti secchi e barrique nuove tostatissime e merlot e cabernet e sirah.;-)
EliminaPeccato che abbia iniziato a interessarmi in maniera approfondita di vini nel 2002 ;-)
EliminaRitenta, sarai più fortunato (cit.)