La scelta di questa bottiglia di Podere Luisa è proprio dovuta al suo essermi totalmente ignota a parte quelle poche notizie estrapolate dalla rete.
Il Castelperso deriva da uve sangiovese, colorino e canaiolo che nascono da vigneti di 40 anni. In vigna vengono utilizzati preparati biodinamici per fertilizzare il terreno, solo rame e zolfo contro i patogeni, niente chimica in cantina e nessuna filtrazione prima dell'imbottigliamento.
Stappata qualche giorno fa dopo vari mesi di riposo in cantina e non terminata nell'arco della serata.
Il giorno successivo le sensazioni nel calice erano mutate notevolmente.
Giorno 1
Si
presenta con colore rubino orientato verso il granato, con leggera
velatura.
Il primo impatto mi lascia perplesso. Al naso arrivano odori salini, pungenti e penetranti. Salamoia, olive, solo in lontananza una parvenza di ciliegia. Anche in bocca la salinità è un po’ soverchiante, tanto che il ricordo va verso vini di mare, etnei in particolare. Non riesco a trovarci il nesso territoriale.
Col passare del tempo, lentamente, si iniziano a percepire da sotto questa coltre sapida timidi note fruttate che tentano di vedere la luce.
Il primo impatto mi lascia perplesso. Al naso arrivano odori salini, pungenti e penetranti. Salamoia, olive, solo in lontananza una parvenza di ciliegia. Anche in bocca la salinità è un po’ soverchiante, tanto che il ricordo va verso vini di mare, etnei in particolare. Non riesco a trovarci il nesso territoriale.
Col passare del tempo, lentamente, si iniziano a percepire da sotto questa coltre sapida timidi note fruttate che tentano di vedere la luce.
Giorno 2
Non fatevi spaventare dai tempi. Non credo fossero necessarie 24 ore per far uscire la vera natura di questo vino, bastava semplicemente stapparlo qualche ora prima. Cosa che io non avevo fatto.
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