Oggi al mercato (Porta Palazzo un simbolo per noi sabaudi) ho comprato finferli (garitule) che le abili mani di mia moglie hanno trasformato in intingolo sopraffino per i tajarin.
Da bere e per curare la depressione che ultimamente mi affligge ho scelto:
Da uve marchiate Demeter (biodinamiche certificate).
Ero un po’ in ansia per la scelta enoica.
Poi apro.
Vivido e vivace, colorato e denso.
Intenso di profumi in continua mutazione.
Dal vegetale al caffè, dalla frutta al salmastro.
Dalla salvia al rosmarino alla pietra al mandarino cinese.
Si allarga caldo e meditteraneo, morbido e importante, leggero pizzicore rinfrescante e amarostico.
Mi è piaciuto parecchio.
Forse perché dai profumi si intuiva una nobiltà che però trasfigurava in territorio e non in varietà.
(questo per dire che è un taglio paritario di Sauvignon e Traminer ma io non l’ho capito).
Io sono stato per lungo tempo dal lato “oscuro” della forza.
Ho buttato parecchie bottiglie.
Oggi che ho bevuto l’ultima.
Sento già i morsi dell’astinenza.
Il ripensamento è frutto della gentile ma indisponente insistenza di Pietro Vergano.
Che ringrazio.
Avvicinatevi a questi vini con calma e fatevi accompagnare nel viaggio da uno sciamano.
Se mi leggete da un po’, siete già pronti per iniziare.
Ma non pensiate che non costi fatica.
Bonne degustation
Luigi
Ps
Anche i finferli (garitule) erano ottimi.
Certi giorni, malgrado il cielo ti scivoli addosso e il buio sia definitivo,
una timida opalescenza con la forza di un faro segna la via.
Sempre interessante la degustation delle tue parole..
RispondiEliminaAlleluia...Frakkia !!!
RispondiEliminaAlleluia...Frakkia !!!
RispondiEliminadietro l'anonimato si cela Pietro Vergano, insolente patron del ristorante consorzio che io soppporto solo perchè ha grande capacità selettiva e di interpretazione del mondo del vino e delle sue problematiche ;).
RispondiEliminaMi fà bere cose che fanno pensare e, forse, in questo momento storico riprendere l'uso del cervello non è male.
15 giugno 2011 10:05
Cercavo una degustazione della Merla Bianca e sono giunto a questo post toccante. Ha ragione l'autore, avvicinatevi a questi vini con calma: il percorso non sarà mai lineare, ma pieno di curve, avanzamenti ed arretramenti. Ala fine, però, non riuscirete più a farne a meno.
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