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domenica 23 marzo 2014

Ristoro 28 Marzo, il posto degli gnocchi a Torino

di Vittorio Rusinà


Ai margini settentrionali della Crocetta a Torino c'è un piccolo delizioso ristorante che si chiama Ristoro 28 Marzo ma che è conosciuto come "il posto degli gnocchi"*. Spinto da questa fama e da una certa fame, entro deciso un giorno caldo di questo strano fine inverno, mi siedo ad un tavolino sul fondo del locale, di fianco ad una lunga vetrata che da su un piccolo cortile di piante fiorite e lenzuoli bianchi stesi, intorno una luce quasi magica.
Ordino gnocchi al pomodoro, sul menù c'è scritto al ragù di anatra, ma chiedo una piccola modifica veg, prontamente accettata. Gli gnocchi sono proprio buoni, fatti in casa e di patate vere, il sugo rosso perfetto, da scarpetta che prontamente eseguo. Pane e grissini buoni. Assaggio gli gnocchi anche in versione "in bianco"° conditi solo con burro e salvia che come dice sempre l'amica Bianca aka @tartetatin è il modo migliore per capire se gli gnocchi sono buoni, e sì sono proprio buoni.
A seguire con grande gioia ci sono i carciofi proposti in tutte le salse: io provo quelli spadellati e quelli fritti, giusto una leggera tempura, da applausi. La giovane ragazza del servizio, assai premurosa, mi avverte che prossimamente ci saranno gli asparagi, gioia per chi come me trova difficoltà a saziare il suo appetito veg quando va fuori a mangiare (lo ripeto: c'è troppa carne nei menù torinesi e troppi hamburger).
Non c'è spazio per i dolci che voci fidate dicono di buona fattura.
I vini? Ho bevuto solo acqua, davvero :)

*devo alla dott.sa Cristina Caroni, gran gourmet torinese, la dritta sul posto degli gnocchi
° anche il giovane chef Alessandro Mecca consiglia la verifica in bianco degli gnocchi, conditi con olio evo e parmigiano

Ristoro 28 Marzo, via Pigafetta 56/D, Torino tel.0115086066
chiuso sabato a pranzo e la domenica

6 commenti:

  1. Beh essendo citata ..quindi leggo, vedo e sottoscrivo la magia del burro&salvia con gli gnocchi di patate perfetta unione di sapori delicati e decisi.
    Sarà che ho a disposizione un grosso cespuglio di salvia profumatissima, sarà che adoro le patate ricordando nostalgica quelle dell'orto di montagna del mio papà, sarà che il massimo del divertimento è impastare infarindo allegramente bambini e grandini che mi capitano attorno senza dubbio gli gnocchi restano una delle mie golosità preferite.

    Intrigante il posticino descritto, un po' centrale e un po' fuori mano: mi sa che meriterà una visitina prima o poi...giusto per un contest impietoso tra le mie "creature" e le loro..
    Vedremo chi vincerà..
    Grazie a Tirebouchon per la scoperta da vero scout gourmet.

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  2. Segnato!
    La lista delights sabauda è sempre infinita... urge mia trasferta!

    ( Vitt, vinci l'imbarazzo del reporter gourmet, la prossima volta foto del piatto! ;D )

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    1. hai ragione, ma ero tutto preso, troppo preso :)

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    2. In realtà con Vittorio e altri ci chiediamo da tempo che valore abbiano le "porno" foto dei piatti, io penso che non ne abbiano alcuno in confronto alla narrazione organolettica scritta, prova ne è un piatto di un locale torinese caro a molti gastrogiornalisti che ho postato tempo fa su fb, il piatto inquestione era pessimo da mangiare ma bellissimo da guardare e ha purtroppo attirato moltissimi like e commenti entusiasti.
      La foto è menzogna, non rappresenta il reale ma lo estetizza e lo interpreta, è il massimo della soggettività fuorviante.

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    3. Ed è per questo che adoro la fotografia e la ritengo una delle arti più intriganti che abbiamo ma nella descrizione oggettiva non serve quasi a nulla.

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    4. Luigi, Vittorio,
      leggo solo ora!

      La narrazione organolettica è interpretazione del sentire, le foto per me sono parte importante della comunicazione, non necessaria, ma complementare.
      Ciò che a me più interessa è trasmettere, nei particolari di una foto si può leggere tanto.

      Ross.

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