Eccoci
a svelare il secondo dei due nuovi avventori del bar:
Riccardo
Avenia da Bologna autore del blog Odori Terziari.
Una
ventata di freschezza scanzonata nelle nostre fila di “Brasiliani con la nebbia
in testa” (così definiva I Piemontesi
Bruno Lauzi).
Riccardo
è un portatore sano di allegria e simpatia.
Ma
non è uno “spanizzo”* e non millanta
mai, è preparato e serio e soprattutto curioso e umile.
Affronta
ogni vino senza pregiudizi, aperto e disponibile così come lo è nella vita e
nelle amicizie.
Il
compagnone che mancava per mitigare le derive depressivo-intimiste di Niccolò e
di Andrea e mie e per dare il cambio, come ciclisti in fuga, a Vittorio nella
sua funzione di sprone e di motivatore.
E’
l’avventore giusto per questo bar composto da un manipolo, che sta diventando
legione, di riottosi anarcoidi enodissidenti.
Buona
lettura
E
che il vento soffi sempre al giardinetto!
Luigi
*chiedete a lui cosa vuol dire
Ps
Il
web è un mezzo, in cui riponevo fiducia in maniera altalenante, senza il quale però
non avrei mai conosciuto nessuno dei miei attuali compagni di viaggio e senza
tema di cadere in sentimentalismi devo dire che le persone migliori che abbia
mai conosciuto in vita mia provengono da questo mondo immateriale che si è
fatto, parzialmente, a grumi, materiale.
Il primo
assaggio di questo bianco toscano, lo ricordo come se fosse oggi. Eravamo in
cantina al Podere Sanguineto. Mentre Dora
Forsoni si raccontava magistralmente, stappava e ci faceva degustare una
piccola verticale di tutti i suoi vini rossi, io - attento - seguivo,
assaggiavo e condividevo il tutto via twitter. Un istante dopo, il buon @tirebouchon mi
scrisse: "fatti aprire il loro bianco. Ne hanno poco, buttati in
ginocchio se dovesse servire: devi sentirlo". Così è stato e
da subito è nata una passione. Ma quante ne sa Vittorio.
Impossibile
però averne una bottiglia, tutte vendute. Per quasi due anni ho "fatto il
filo" a questo vino, sarò passato in cantina almeno 6/7 volte, niente.
Poi, gli ultimi giorni del 2012 la sorpresa: passando al podere per un saluto e
per una piccola scorta di vino, Dora e Patrizia appena mi vedono
esclamano: "abbiamo il bianco!". E così, per farla
breve, ne ho fatto incetta.
Un vero
vino territoriale, semplicemente buono, beverino e gastronomico, nel quale
ci si ritrova lo spirito ed il carattere del produttore. Ottenuto
da Trebbiano, Malvasia bianca e verde, Biancame e Grechetto,
vinificato in cemento e niente più. In tutto, meno di 6.000 bottiglie.
Paglierino,
vitale, che vira all'oro. Al naso dapprima escono le spezie, la camomilla, il
miele, ed una fresca nota vegetale. In secondo luogo, frutta
esotica, fiori gialli, salvia, mentuccia e qualcosa
di officinale. Sottile, col tempo, estroso. Il sorso è fresco, acido,
minerale con retrogusto balsamico. Glicerico e caldo, l'impatto dell'alcool è
presente: in questo e su alcuni profumi maturi, la calda vendemmia 2011, ha
sicuramente influito. Resta comunque piacevole e di meravigliosa beva. Io
lo preferisco a temperatura più elevata, ne guadagna in profumi e sapore.
Immagino
un caldo pomeriggio primaverile, il sole calante sulle dolci colline di
Acquaviva, pochi amici (del bar) seduti ed una tavolata ricca di prelibatezze
locali e, nel calice, questo buonissimo Bianco Toscano. A volte, alcune tra le
più belle esperienze cominciano proprio così e questa, inaugurata oggi, lo sarà
senza dubbio.
Finalmente, grazie a Sara alias Fiordifrolla, su questo blog autoprodotto e ciclostilato compare una foto degna di questo nome, perfettamente a fuoco, nitida così nitida che credevo di essere finito su un altro blog!
RispondiEliminaKampai
In verità Luigi, tutte le foto che sono su Odori Terziari le faccio io, compresa questa. Questione di polso, di braccio fermo, ma soprattutto di manico ;-)
EliminaP.s. il 90% sono scattate con il telefono. Poi, lo sai che graficheggio!
Vabbeh!
Eliminacomunque siamo passati dal ciclostile all'offset, un bel salto per noi.
più che nitida direi .. lucida (ogni riferimento a cose, persone o autori del pezzo è volutamente casuale)
Elimina;)
in spanizzo we trust!
Grazie Fabio, per il tuo prezioso contributo!
Elimina:-)
I ragazzi crescono.E bravo Richi
RispondiEliminazcf
Grazie per l'incoraggiamento Riccardo.
EliminaLa mitica Dora, i suoi lunghi capelli, il suo viso scavato dal vento, i suoi occhi, il suo fare e le sue parole ma su tutto i suoi vini. A Podere Sanguineto mi portò anni fa Jacopo Cossater e appena ebbi nel bicchiere il suo Rosso ne fui estasiato, c'è nei vini di Dora un Ki profondo e diffuso, capisci subito l'elevato grado di naturalità e piacevolezza. Jacopo mi disse che dovevo assaggiare il bianco anche se era difficile essere accontentati, il vino era rarissimo, poche bottiglie poco costose e quindi vendute in anticipo.
RispondiEliminaMI "buttai in ginocchio" e Dora si fece portare una bottiglia della sua riserva personale e la aprì, fu una piccola estasi, non mi aspettavo un vino bianco così buono in terra di Toscana.
Grazie Riccardo per avermi riportato a quei bei ricordi!
Bellissime parole Vittorio, che vanno a completare il racconto. Grazie per quel famoso tweet e grazie anche a Jacopo che ha scoperto e divulgato Dora ed il Podere Sanguineto.
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